Economia / Sondrio e cintura
Venerdì 12 Agosto 2016
Turismo del vino: «Nuova frontiera per la Valtellina»
Poggiridenti: i titolari dell’hotel Retici Balzi sulla crisi: «Gli italiani in flessione, bene le presenze degli stranieri. Questa è la terra del Barolo low cost che va valorizzata»
Turismo del vino e del territorio a tutti gli effetti quello che viene riscontrato dall’hotel Retici Balzi, la struttura ricettiva aperta dal 2012 a Poggiridenti, in una posizione panoramica mozzafiato. In un’estate che, a detta di molti operatori, è più fiacca rispetto a quella del 2015, ci si “salva” grazie agli stranieri. Che non mancano mai. Ed anzi tornano in Valtellina, attratti dal suo vino.
La testimonianza viene appunto dal Retici Balzi che lavora tutto l’anno, anche se i mesi da maggio ad ottobre fanno la parte del leone. «Anche io condivido la chiave di lettura di alcuni colleghi od operatori turistici che intravedono nella crisi il fattore che ha portato ad una flessione del movimento turistico degli italiani – spiega Armando Lanzetti, titolare insieme alla moglie, Elena Pedrola, dell’hotel che offre pernottamento e colazione -. Alla difficoltà economica dobbiamo aggiungere anche le condizioni del tempo che, quest’estate, non è stato clemente come l’anno scorso».
Fatta questa premessa, Lanzetti però è soddisfatto dalle prenotazioni e soggiorni degli stranieri che arrivano – copiosi – da Svizzera, Germania, Belgio ed Olanda. Cosa cercano? «La nostra attrazione è il vino – risponde l’albergatore -. Gli stranieri vengono apposta per assaggiare il vino di Valtellina, dopo aver scoperto che la provincia è la seconda patria al mondo dove ci sono mille ettari vitati a nebbiolo. Dopo la Langa con il suo famoso Barolo e Barbaresco, non ci sono altre zone con una tale estensione coltivata a nebbiolo che, per gli appassionati, è uno dei vitigni più apprezzati. Nei giorni scorsi sono tornati da noi due ospiti della Germania che, l’anno scorso, hanno assaggiato il vino e hanno detto che non si sarebbero aspettati un prodotto così buono. Così quest’anno si sono ripresentati, portandosi degli amici della Svizzera italiana. Si fermano una settimana, un periodo lunghissimo visto che il target generalmente è di 2 giorni e mezzo».
La giornata tipica degli “turisti del vino”: la giornata parte tranquilla con la colazione a metà mattina, una colazione ricca con prodotti del territorio - miele dell’apicoltore della zona, ricotta dell’alpeggio di Boirolo, torte casalinghe, frutta fresca -, poi visita nei vigneti, visita in cantina, degustazione di vino, dunque ritorno in albergo, relax in giardino, un aperitivo e poi cena nei ristoranti d’eccellenza della zona, da Tirano fino a Morbegno. Per chi si ferma di più, oltre alla visita nelle cantine, c’è anche qualche passeggiata in Valmalenco, Val Venina, Val di Mello.
«Siamo aperti da quattro anni e c’è stata una costante crescita - prosegue il titolare -. Abbiamo clienti che ci frequentano annualmente, coppie che arrivano da Stoccolma e si fermano 4 o 5 giorni all’anno. Il commento è che in Valtellina siamo fortunati perché abbiamo il “Barolo low cost”, il nostro vino cioè è simile al Barolo, ma costa meno. Se partiamo da questa base c’è solo da crescere». Buona la collaborazione di Lanzetti con le cantine della zona che si rendono disponibili, su prenotazione, alle visite. Chiaro che, se l’ospite arriva il sabato e volesse visitare in giornata o la domenica una cantina, non sempre è semplice organizzare la visita. Da qui il suggerimento che l’albergatore ha rivolto alle cantine – in tutto una trentina – di tenere aperto nei weekend, alternandosi, in modo da offrire un servizio tutto l’anno.
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