Cronaca
Lunedì 01 Aprile 2019
Tuffo di primavera a Laglio
Si buttano in 30 per festeggiare
Organizzato da Commercio e Turismo Riva Romantica per sensibilizzare sul problema delle barriere architettoniche
Qualcuno dice che l’acqua è tiepida, altri che sembra una “coltellata” per quanto è fredda, tutti però si tuffano senza star troppo a pensarci su. Sono stati una trentina circa i partecipanti al “Tuffo di primavera” organizzato ieri mattina a Laglio dall’associazione Commercio e Turismo Riva Romantica per trasmettere un messaggio di sensibilizzazione sul tema delle barriere architettoniche, ma anche per passare una mattinata in allegria.
Nonostante il termometro dei sub del team Nettuno sommozzatori di Como segnasse una temperatura dell’acqua pari a 7 gradi e la brezza che poi fortunatamente è calata, a partire dalle 10.30 gli impavidi nuotatori si sono tuffati uno dietro l’altro dal trampolino allestito per l’occasione in piazza Roma a Laglio. Ragazzi e adulti che, armati di costume e accappatoio, si sono fatti una nuotata, sotto lo sguardo di tanti spettatori che dalla riva, smartphone alla mano, hanno immortalato il primo tuffo della stagione. Una volta usciti dall’acqua, tutti hanno ritirato il proprio attestato di partecipazione alla prova di coraggio.
Alla manifestazione hanno partecipato anche i ragazzi dell’associazione sportiva O.s.ha. Asp Como, che da 45 anni opera sul territorio promuovendo lo sport tra giovani con disabilità fisiche e mentali.
Proprio questi ragazzi hanno addirittura fatto il bis di tuffi. Presenti anche il sindaco di Brienno Francesco Cavadini, Giuliano Fazio in rappresentanza del Comune di Laglio e Cinzia Zorino, assessore di Carate Urio.
Non è mancato all’appuntamento nemmeno Pietro De Maria, grande campione nella specialità di Sci Nautico Slalom per Disabili. Nell’occasione, è stata ufficialmente presentata l’associazione Commercio e Turismo Riva Romantica fondata recentemente da tre imprenditori lagliesi che pensano a una nuova gestione delle risorse legate al turismo, senza trascurare i meno fortunati.
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