Cronaca / Valchiavenna
Venerdì 09 Gennaio 2015
Troppi cervi in Valle, allarme dalla Svizzera: «Non dategli più cibo»
Gruppo di ungulati si è stabilito nelle vicinanze dei centri abitati al confine con la Bregaglia. Sono sempre più numerosi i “cercatori di trofei”.
I cervi non sono animali da giardino. Non hanno dubbi i guardiacaccia della Bregaglia, che hanno diffuso un avviso rivolto alla popolazione della zona.
Da qualche anno, infatti, un gruppo di cervi frequenta durante le notti d’inverno il borgo di Castasegna, situato proprio sul confine con il territorio italiano. Gli ungulati sono attratti soprattutto dai contenitori di compostaggio non coperti. Alcuni cervi, quelli più anziani, hanno la meglio e riescono a mangiare il materiale depositato, Altri invece non riescono a raggiungere le zone dove si trova il cibo e in alcuni casi muoiono per la fatica.
Gli operatori dell’Ufficio per la caccia e la pesca del Canton Grigioni sottolineano che in inverno la selvaggina non necessità di foraggiamento. «Si invita la popolazione a non attirare con alcun tipo di foraggio i cervi, a coprire il compostaggio per impedire l’accesso alle bestie e a recintare orti e campi coltivati».
L’obiettivo è chiaro: evitare danni alle proprietà e agli animali, prevenire l’inseguimento dei selvatici da parte dei cani e soprattutto gli incidenti stradali con la selvaggina. Nelle ultime settimane si sono registrati diversi episodi di incontri più che ravvicinati. Anche un esemplare di quattordici anni, ritenuto, dai cacciatori, dai fotografi e dai cercatori di trofei “il re delle foreste bregagliotte”, è finito contro la macchina di un lavoratore chiavennasco sulla principale strada della Bregaglia ed è morto a pochi metri dall’auto, notevolmente danneggiata. Fortunatamente il conducente non è rimasto ferito.
Ma i frontalieri sono sempre in allerta, soprattutto nella zona del Maloja, perché gli improvvisi attraversamenti sono quotidiani. «Se volete veramene aiutare la selvaggina, evitate il foraggiamento, rispettate l’ambiente naturale invernale e rinunciate alla ricerca del trofeo in primavera», spiegano ancora i guardiacaccia. Alla fine di febbraio, nei boschi si registra un via vai di persone - provenienti anche dalla Valchiavenna - che attraversano i boschi alla ricerca di trofei. Per gli animali si tratta di un notevole stress, in un periodo complicato. E anche questa situazione può compromettere la salute degli esemplari che vivono nei boschi della Bregaglia.
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