Cronaca
Giovedì 02 Ottobre 2014
Trentanove morti
da inizio anno
sulle montagne
Per questo martedì, in località San Giacomo, Prati di Gaggi, nel Comune di Faedo, si è svolta una imponente esercitazione
Trentanove morti in montagna dall’inizio dell’anno. È pesante il bilancio delle vittime nella nostra provincia.
Per questo martedì, in località San Giacomo, Prati di Gaggi, nel Comune di Faedo, si è svolta una imponente esercitazione del Sagf, il Soccorso alpino della Guardia di finanza. Presenti le stazioni Sagf di Madesimo, Sondrio, Bormio ed Edolo (in provincia di Brescia), oltre agli uomini della Sezione Aerea Guardia di Finanza di Varese. Quella che ha avuto luogo è un’esercitazione congiunta di ricerca dispersi in terreno boschivo impervio. Hanno voluto essere presenti il comandante Interregionale dell’Italia Nord Occidentale, generale Luciano Carta, e il Comandante Regionale, generale Sebastiano Galdino. All’esercitazione ha presenziato anche il prefetto della Provincia di Sondrio, Carmelo Casabona.
Le esercitazioni congiunte sono necessarie per mantenere un elevato livello di efficienza del personale Sagf, piloti e verricellisti nelle procedure di ricerca su ampie aree, di soccorso e di recupero con il verricello, oltre che nel testare l’efficacia delle comunicazioni e l’integrazione fra le diverse componenti.
Alle autorità sono state illustrate le diverse fasi dell’esercitazione con particolare riguardo alle funzioni di polizia giudiziaria esercitate dai militari del Corpo. Gli specialisti del Sagf nei soccorsi in ambiente impervio sono i primi a eseguire i rilievi e gli accertamenti. Questo oltre alle operazioni di soccorso vere e proprie. Un impegno su due fronti in contemporanea, dunque.
L’esercitazione si è svolta mediante la simulazione dello smarrimento di due cercatori di funghi. In un caso il ritrovamento della persona dispersa (un figurante) è stato effettuato mediante l’ausilio di due unità cinofile portate sul posto in elicottero. Il vantaggio nell’impiego di cani da superficie, valanga e macerie è che una singola unità cinofila può svolgere il lavoro di ricerca di circa 30 persone. Nel secondo caso è stato simulato l’intervento di soccorso di persona infortunata a ridosso di un dirupo roccioso. Il soggetto disperso/infortunato è stato ricercato mediante la cd tecnica “a pettine”, con la quale le squadre dei soccorritori, elitrasportati, sono stati sbarcati in hovering .
L’estate appena trascorsa è stata particolarmente impegnativa: gli i interventi sono stati quasi doppio rispetto a quello agli anni precedenti, e per la gran parte a causa dei cercatori di funghi. Dall’inizio dell’anno sono stati eseguiti 95 interventi con il soccorso di 45 feriti, 48 persone illese ed il recupero di 39 salme.
© RIPRODUZIONE RISERVATA