Trenord chiede 10mila euro per danni d’immagine al rappresentante dei pendolari lecchesi

«Trenord dovrebbe pensare a far viaggiare i treni e a soddisfare le esigenze dei cittadini, non a intimidire i rappresentanti dei pendolari» replicano Simone Negri e Gian Mario Fragomeli, consiglieri regionali del Partito Democratico

È di 10mila euro il risarcimento per danno d’immagine richiesto da Trenord a Giorgio Dahò, storico rappresentante dei pendolari lecchesi e da poco rieletto nella conferenza regionale del trasporto pubblico locale in rappresentanza degli utenti.

Nel dettaglio, al centro della discussione c’è un comunicato stampa diffuso lo scorso 9 maggio dal signor Dahò insieme ai comitati pendolari Lecco-Milano e Valtellina. In questo testo i rappresentanti dei pendolari sostenevano che l’azienda negli orari di punta avesse sostituito i nuovi treni Donizetti, recentemente messi in servizio sulla linea Milano - Lecco – Sondrio - Tirano, con i vecchi convogli “media distanza” poiché i primi si sarebbero dimostrati insufficienti per capienza, avendo molti posti in meno rispetto ai predecessori.

Nella pec inviata a Dahò lo scorso 16 maggio, l’azienda, oltre a formulare la richiesta di risarcimento per danno d’immagine, intima formalmente agli autori di ritirare il comunicato stampa con effetto immediato, contestando duramente le affermazioni in esso contenute.

Benché svoltasi a metà maggio, la vicenda è emersa ora a seguito della denuncia di due consiglieri regionali del Partito democratico. “È un fatto molto grave. - dichiarano Simone Negri e Gian Mario Fragomeli - Trenord è una società che fa capo alla Regione e allo Stato e dovrebbe pensare a far viaggiare i treni e a soddisfare le esigenze dei cittadini, non a intimidire i rappresentanti dei pendolari chiedendo soldi e minacciando azioni legali. Gli utenti sarebbero ben contenti di non dover denunciare sulla stampa i disservizi se le cose funzionassero a dovere. Se lo fanno è perché il livello di guardia è stato abbondantemente superato e nessuno li ascolta. A questo proposito, possiamo sapere se il presidente Fontana e l’assessore regionale Franco Lucente sono d’accordo? È così che si trattano i cittadini? Quella lettera va ritirata, i pendolari meritano rispetto!”.

Secondo Trenord, l’affermazione contenuta nel comunicato firmato anche da Dahò è “grave” perché “mette in dubbio la costante attenzione posta alla sicurezza dell’esercizio ferroviario, e si aggiunge ad altre asserzioni false e diffamatorie presenti nel testo, come il fatto che i Donizetti siano “inutilizzabili”, quando ancora oggi circolano sulla Milano Centrale-Lecco-Sondrio-Tirano”.

Dal prossimo lunedì 10 giugno, rileva l’azienda, sulla Milano-Tirano e in Valtellina circoleranno solo treni di nuova generazione, cioè Coradia e Donizetti, e questo rappresenterebbe “un’ulteriore prova delle falsità delle affermazioni” formulate dai rappresentanti dei pendolari.

“Trenord – conclude l’azienda - ha sempre dimostrato disponibilità al dialogo con i rappresentanti dei viaggiatori quando è condotto con senso di responsabilità, rispetto reciproco e attinenza alla realtà”.

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