Tremila bambini
tornano all’asilo

Oggi riaprono le scuole materne tra percorsi dedicati, giochi sanificati e prova della temperatura. Insegnanti con mascherina, i piccoli no. Orari accorciati, senza pomeriggio, in molte strutture con poco personale

Si riparte dai più piccoli, che l’ultima volta hanno varcato la porta del loro asilo più di sei mesi fa: era il 21 febbraio.

Questa mattina in provincia a ritornare alla scuola dell’infanzia sono oltre 3.000 bambini iscritti nelle materne di Valtellina e Valchiavenna. Un inizio d’anno scolastico, molto particolare, ma davvero tanto atteso, che sarà però scandito da regole precise, per contrastare il rischio di contagio, come disposto dalle linee guida ministeriale per la fascia 0-6 anni visto che i baby del nido hanno già iniziato il primo settembre.

Divisi in gruppi

Sarà una ripresa tra percorsi dedicati, ingressi scaglionati, con massima attenzione alla santificazione anche dei giocattoli. E ancora: i piccoli divisi in gruppi di sezione stabili e una delimitazione degli spazi predefinita, all’insegna della massima sicurezza per tutti. In primis dei bambini, ma anche di insegnanti e del personale scolastico. Quest’ultimi con l’obbligo di mascherina, mentre per i piccoli no.

Per molti bimbi questa prima giornata durerà però meno dell’ordinario. Nel senso che subito dopo aver mangiato la pappa dovranno ritornare a casa, non riuscendo molte materne, soprattutto statali, a garantire anche le ore del pomeriggio con il personale in organico. Un’organizzazione oraria, che è stata drasticamente ridotta, ma che potrebbe essere rivista, qualora arrivasse personale aggiuntivo.

Anche nell’accompagnarli e nell’andarli a riprendere mamma e papà dovranno dividersi. Insieme non potranno, poiché solo ad un genitore è consentito l’accesso, evitando assembramenti, sottoponendosi alla misurazione della temperatura.

E sarà proprio la colonnina di mercurio a fare la differenza. In caso di temperatura superiore a 37,5°, i bambini non potranno frequentare. Scatterà subito il piano di gestione dei contagi, come disposto dall’Istituto superiore della sanità. Il piccolo sarà accompagnato in un’area dedicata, la scuola immediatamente chiamerà la famiglia che dovrà contattare il medico di riferimento o il pediatra di libera scelta per i minori. Così come, qualora durante la frequenza minori o personale, si dovessero manifestare sintomi di infezione da Coronavirus, i soggetti saranno momentaneamente isolati, invitati a rientrare al domicilio e contattare il medico o il pediatra. Nello stesso tempo il gestore del servizio educativo comunicherà tempestivamente tale circostanza anche all’Ats, la quale fornirà le opportune indicazioni.

Misure igienico sanitarie

Altra disposizione che riguarda gli enti gestori (statali e non) e le famiglie è il “Patto di corresponsabilità”, che dovrà essere sottoscritto da entrambi. Un documento che stabilisce le misure organizzative, igienico-sanitarie e i comportamenti individuali da seguire per contenere la diffusione del contagio da Covid-19. Sarà una prima prova generale, non solo per i bimbi e le loro famiglie, anche per il traffico cittadino, in attesa della ripartenza in massa lunedì prossimo 14 settembre, quando la prima campanella suonerà per più di 20.000 alunni di primaria, medie e superiori.

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