Cronaca
Venerdì 23 Novembre 2018
Tremezzina, soldi della variante al sicuro
Commissione del Senato: sì alla proroga
L’annuncio del deputato Ugo Parolo. In salvo l’indispensabile contributo statale di 210 milioni già previsto da tempo
In molti hanno temuto che i 210milioni previsti dallo Stato per dare corso alla Variante della Tremezzina attesa da anni potessero “svanire” o destinati ad altre opere. Nelle scorse settimane sono aumentati appelli - l’ultimo, in ordine di tempo, la mattina di venerdì 23 novembre di Annarita Polacchini, coordinatrice del Tavolo per la competitività e lo sviluppo della Provincia di Como - e preoccupazioni con l’obiettivo di sensibilizzare il governo a mantenere questo finanziamento indispensabile per un intero territorio attraverso una proroga dello stesso per l’anno prossimo.
La prima approvazione della proroga è arrivata dalla VI Commissione del Senato e l’onorevole Ugo Parolo (Lega) ha ringraziato «il governo per la sensibilità dimostrata nel risolvere questa criticità, derivante dalle lungaggini burocratiche, che avrebbe potuto comportare la perdita del contributo statale e compromettere il piano finanziario dell’opera. Questo intervento normativo si aggiunge ai 120 milioni previsti dal Patto per la Regione Lombardia e l’approvazione definitiva del progetto è più vicina: ora attendiamo la conversione finale del Decreto da parte dei due rami del Parlamento».
«Vigilerò affinché Anas rispetti la tempistica promessa che prevede, entro la fine di novembre, la riedizione del progetto definitivo dell’opera modificato a seguito dei rilievi della Sovrintendenza del paesaggio che prevedono, in parte, un tracciato diverso e maggiori tratti in galleria - aggiunge il parlamentare - Intendo seguire costantemente e personalmente tutte le fasi questo procedimento per sollecitare il rispetto dei tempi per un’opera essenziale e prioritaria per tutto l’Alto Lario. Ci attiveremo in sede di bilancio per impegnare il governo affinché vengano garantite anche le ulteriori risorse necessarie a seguito delle modifiche introdotte dalla Soprintendenza del paesaggio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA