Cronaca / Valchiavenna
Sabato 23 Aprile 2016
Tremenda Xxl è in cattive acque
«O paghiamo il mutuo o chiudiamo»
Somaggia di Samolaco: le difficoltà sono dovute a privati che non hanno versato quanto promesso. Ora don Gigi Pini chiede alle famiglie di mettere mano al portafoglio e di dare un contributo.
Il centro giovanile Tremenda Xxl di Somaggia di Samolaco rischia di chiudere i battenti nel giro di pochi mesi. I problemi economici della cooperativa nata nel 1999 e affiliata alla rete di Exodus di don Mazzi erano stati sottolineati già nei mesi scorsi da don Gigi Pini e non sono migliorati. Anzi, la situazione è rimasta sostanzialmente la stessa. La differenza è che ora gli istituti di credito hanno fissato una data per il rientro sul fronte dell’indebitamento.
Il sodalizio non riesce, in sostanza, a far fronte a un mutuo e le prospettive sono tutt’altro che allegre. Tremenda si è costituita ufficialmente nel 1999 nel centro di via Siberia, a Samolaco. L’obiettivo di don Gigi Pini era quello di prevenire il disagio giovanile. Fin da subito il progetto ha potuto godere di importanti aiuti da parte degli enti locali, ma anche di una mano da privati. Poi ha iniziato a camminare sulle proprie gambe e da qualche anno è diventata l’occupazione unica del religioso valtellinese già vicario all’oratorio San Luigi di Chiavenna e parroco a Villa. Corsi di teatro, musica, danza, avvicinamento allo sport e in particolare al rugby, ma anche momenti di approfondimento dedicati a temi di attualità e alla politica. Soprattutto i corsi di musica, partiti 13 anni fa, hanno portato ottimi riscontri. Secondo i dati diffusi dallo stesso sodalizio sarebbero circa 400 i giovani a vario titolo coinvolti nell’attività.
Dal punto di vista economico la situazione l’hanno spiegata gli stessi volontari sulla pagina Facebook in questi giorni: «Tremenda sta vivendo un momento davvero molto difficile dal punto di vista economico, perché, se da una parte la gestione normale non rappresenta nessun problema particolare, dall’altra il pagamento del mutuo è un problema invece quasi irrisolvibile». C’è poi un affondo nei confronti di qualche privato, indicato come causa dei problemi per «impegni non rispettati» a fronte di aiuti garantiti. «Adesso c’è un termine fissato dalla banca per “rientrare”, termine oltre il quale non si può più andare».
Posto che il rientro da un mutuo dovrebbe rientrare nella “gestione normale” in termini di sostenibilità di una attività, anche senza scopo di lucro, si parla di una ventina di migliaia di euro per uscire dalla crisi. Soldi per i quali ora Tremenda chiede una mano. Rivolgendosi direttamente ai ragazzi o alle loro famiglie: «Tutti insieme possiamo salvare e dare futuro al sogno di quasi 400 ragazzi e giovani che ogni settimana frequentano Tremenda. Se potete dare una mano, con 50 euro a testa risolviamo».
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