Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 25 Gennaio 2016
Trecento scatoloni di abiti per il Nepal bloccati in Italia
La cosa ha del paradossale: 15 quintali di indumenti, destinati alle popolazioni nepalesi messe in ginocchio dal terremoto dell’aprile del 2015, sono fermi ormai da quasi un anno a Piateda .
Se n’è parlato - insieme a “tanta” montagna e all’amore dei valtellinesi per le cime nepalesi - sabato sera nell’aula multimediale di Piateda dove si è tenuta la serata conclusiva del progetto “Piateda for Nepal”, partito per l’appunto lo scorso anno per iniziativa degli alpini con la raccolta di vestiti per le popolazioni terremotate.
«I pacchi sono stoccati dallo scorso anno nell’aula delle scuole di Boffetto - ha spiegato l’alpino Marino Amonini-, ora, per fortuna, sono in atto trattative con Maurizio Folini per riuscire finalmente a trasportarli. In quest’ultimo anno c’è stato un vero e proprio baillame di carattere organizzativo che ha vanificato la raccolta di prima emergenza per i terremotati. I motivi sono diversi: inizialmente pareva che il Paese fosse collassato al punto da non avere strutture per ricevere cargo, poi che i cargo che costavano di meno non potessero atterrare per non rovinare l’unica pista di Katmandu. E, ancora, ci si sono messi di mezzo la burocrazia che ha alzato i livelli di controllo e poi problemi di costi e corruttela». La speranza è di riuscire a risolvere, nel medio termine, il problema.
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