Cronaca / Valsassina
Mercoledì 21 Ottobre 2015
Tre medici per l’autopsia di Liam
La Procura indaga su più persone
Ballabio, l’esame ieri sera all’ospedale di Lecco, il pm nomina anche un patologo neonatale
Il piccolo venne ricoverato al Manzoni una seconda volta, tre giorni prima della sua morte
C’erano anche un patologo neonatale e un consulente di parte ieri sera all’ospedale di Lecco per la vera e propria autopsia sul corpicino del piccolo di soli 28 giorni trovato esanime nella sua culla giovedì mattina dai genitori.
Che quella eseguita venerdì dal primario emerito di Anatomopatologia del Manzoni, Paolo Tricomi, non fosse esame necroscopico propriamente detto era stato chiarito già nei giorni scorsi, ma l’accertamento clinico aveva comunque permesso di evidenziare alcuni elementi tali da lasciar aperta la porta al sospetto che il decesso del neonato potesse essere attribuibile a qualcosa di diverso da cause naturali.
Ieri in sala operatoria, dunque, insieme a Tricomi altri due specialisti: il patologo neonatale nominato dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecco Cinzia Citterio, e un secondo medico, nominato evidentemente da qualcuno che, come recita la giurisprudenza, «risulta portatore di un interesse qualificato alla partecipazione all’atto».
Indagati, quindi, ma anche parti offese. Comunque, ora è certo che ci sono più persone iscritte sul registro degli indagati per la morte del piccino, anche se non è dato sapere di chi si tratti. Persone che, evidentemente, la Procura ritiene potrebbero avere una qualche responsabilità, magari involontarie, nella morte di Liam (il condizionale è d’obbligo) e che si è dunque ritenuto di dover formalmente avvisare dell’indagine in corso a tutela e garanzia dei loro diritti.
Nelle scorse ore è stato comunque accertato anche un secondo ricovero in ospedale, avvenuto soltanto tre giorni prima della tragedia.
I particolari su “La Provincia di Lecco” in edicola mercoledì 21 ottobre
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