Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 22 Dicembre 2014
Tre camosci curati e salvati: ora sono tornati in libertà
Ponte, gli animali sono stati subito presi in carico dal veterinario e dal responsabile del Centro e sono stati sottoposti a trattamenti intensivi con antibiotici che hanno permesso di ottenerne la completa guarigione.
Tre camosci malati recuperati e soccorsi e poi - una volta perfettamente ristabiliti - rimessi in libertà. Un ottimo risultato quello ottenuto dal Centro recupero Animali Selvatici di Ponte. Nei mesi di settembre e ottobre erano arrivati al Cras tre camosci, tutti e tre affetti da cheratite e congiuntivite bilaterale, una malattia che colpisce gli occhi e rende progressivamente ciechi gli animali, portandoli in molti casi alla morte per fame o cadute. Si tratta di un maschio di 2 anni e due femmine adulte di 7 e 9 anni, segnalati dai cacciatori del settore Alta valle Spluga alle guardie provinciali, che li hanno recuperati e portati al Centro.
Gli animali sono stati subito presi in carico dal veterinario e dal responsabile del Centro e sono stati sottoposti a trattamenti intensivi con antibiotici che hanno permesso, dopo alcune settimane, di ottenerne la completa guarigione. È la prima volta in tanti anni che si riesce a trattare con successo animali selvatici piuttosto delicati colpiti da una patologia così particolare. «Sabato 13 dicembre spiega un comunicato della Provincia - è stato finalmente possibile effettuare le operazioni di rilascio: i camosci sono stati dotati di una marca auricolare gialla (per poterne avere future segnalazioni), sono stati portati in Alta Valle Spluga e ognuno di essi è stato rilasciato nella propria zona di provenienza (nei comuni di San Giacomo Filippo, Campodolcino e Madesimo). Al rilascio erano presenti le guardie della Polizia provinciale, coordinate dal commissario Ettore Mozzetti, ma anche diversi appassionati e cacciatori, tra cui il presidente del Comprensorio Alpino di Chiavenna Luigi Galperti, nonché una classe della scuola media di Campodolcino, con una ventina di alunni»
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