Trasporti eccezionali: «Regole severe sulla 36, aziende penalizzate»
I trasporti eccezionali non passano più dal lungolago di Lecco: sono stati spostati sulla superstrada 36. Ma le nuove regole sono molto severe e le società valtellinesi costrette ad affrontare disagi e costi lievitati chiedono di cambiarle. L’associazione delle piccole imprese, che si è fatta portavoce di alcune aziende associate scrivendo ad Anas, Prefettura, Comune e Provincia di Lecco, rileva che nell’ordinanza relativa al transito sulla 36 le prescrizioni per il trasporto eccezionale peggiorano la situazione nel tratto da Lecco al trivio di Fuentes.
Tutta la vicenda nasce dalla necessità di garantire sicurezza nell’attraversamento dei ponti del tratto urbano di Lecco, una cautela che probabilmente trae origine anche da quanto accaduto ad Annone. E non è certo questo l’aspetto contestato. Ma l’Api rileva che ora per il transito sulla 36 alcuni cambiamenti sono possibili e dovuti per evitare eccessivi disagi nell’utilizzo della superstrada.
Nella missiva firmata dal direttore Mauro Gattinoni si premette che per essere considerato eccezionale un mezzo deve avere larghezza superiore a 2,55 metri e/o peso superiore a 44 tonnellate e/o lunghezza superiore a 16,5 metri.
Inoltre, per tutti i viaggi eccezionali vengono evidenziate alcune prescrizioni previste dall’ordinanza. Si tratta dell’obbligo di scorta con due auto per tutti gli eccezionali per la 36 da Trivio Fuentes a Isella. Prima dell’ordinanza fino a 25 metri di convoglio non era prevista alcuna scorta. C’è inoltre l’obbligo di transito notturno dalle 24 alle 4. In precedenza non c’era limitazione di orario.
«Considerando le chiusure notturne della superstrada, in alcuni giorni sarà impossibile transitare», osserva l’Api. C’è dell’altro. «Per veicoli con extra massa si richiede velocità massima di 5 km/h su viadotti e ponti, questo comporta due auto di scorta, da disciplinare scorte tecniche, nonché due macchine di scorta aggiuntive da ordinanza. In precedenza non era prevista alcuna scorta e la velocità massima era di 62 all‘ora».
L’Api indica le variazioni a quanto prescritto che ritiene necessarie. «Bisogna eliminare gli obblighi di scorta aggiuntivi al disciplinare scorte tecniche per tutta la 36, a meno dell’attraversamento delle gallerie di Lecco (Pradello-Civate). Solo per quel tratto potranno essere impiegate auto di scorta, esclusivamente per convogli con lunghezza superiore a 25 metri. I mezzi di dimensione inferiore restano su una sola carreggiata, pertanto senza necessità di scorta. È necessario aprire al transito durante tutto il giorno, eventualmente escludendo gli orari di punta, portare la velocità massima per extra massa almeno a 20 chilometri orari e con due macchine di scorta, ma solo per il tratto di attraversamento gallerie di Lecco».
Secondo l’Api la situazione attuale determina problemi per le imprese di vario settore, ad esempio ai produttori di manufatti in cemento, alle segherie e alle carpenterie, ma anche alle aziende del settore nautico. «Le prescrizioni sono penalizzanti per evidenti complessità organizzative e aggravio di costi per tutte le aziende che hanno sede in provincia di Sondrio e alto Lario che operano con viaggi eccezionali e per tutti gli approvvigionamenti di materiale in senso contrario. C’è il rischio di isolamento economico di tutta l’area».
Gattinoni chiede di riconsiderare tempestivamente le disposizioni e propone un incontro esporre meglio le istanze delle aziende.
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