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Sabato 06 Aprile 2013
Trambusto a Morbegno
Uomo minaccia il suicidio
Ieri pomeriggio in piazzetta Marconi Luigi Mignemi, agli arresti domiciliari da un mese, ha deciso di farla finita ed è salito sul tetto della casa in cui abita facendo allertare subito vigili del fuoco e carabinieri
Luigi Mignemi classe '64, alle 6 del mattino del 7 marzo scorso era stato svegliato dai carabinieri e condotto nel carcere di Sondrio con accuse alle quali si era dichiarato subito completamente estraneo. Dopo l'interrogatorio di garanzia condotto dal giudice di Sondrio Carlo Camnasio, la custodia cautelare era stata ridotta ai domiciliari, ma per Mignemi è cominciata una vera e propria agonia, sfociata nel gesto estremo di ieri pomeriggio.
«Da ormai un mese il mio cliente, che si professa innocente, vive solo in un monolocale di 20 metri quadrati - dice il suo avvocato Giulio Speziale - ieri mattina sono andato a trovarlo, era molto agitato e già minacciava il suicidio. Nel pomeriggio è salito sul tetto e dopo essersi tagliato le vene ha chiesto di poter parlare con i giornalisti per raccontare la sua storia, di cui nessun quotidiano, stranamente, si è mai occupato».
L'avvocato è salito sul tetto insieme con un amico di Mignemi, il signor Paolo Tarca dell'Osteria del Zep che spesso gli porta qualcosa da mangiare. Sul posto è arrivato anche il sindaco Alba Rapella i vigili del fuoco che hanno montato un telone di salvataggio, oltre naturalmente al 118, mentre i carabinieri hanno attivato il loro "negoziatore". «Ognuno ha fatto la sua parte, devo dire con molta professionalità e dopo circa un'ora e mezza di trattativa il mio assistito ha deciso di desistere dal suo intento suicida e si è consegnato ai medici per farsi curare».
Adesso si trova ricoverato all'ospedale di Sondrio, ancora sotto choc, ma in condizioni di salute che non preoccupa il personale che lo ha in cura. «Abbiamo diversi elementi difensivi per dire che forse le accuse della ex compagna non sono così attendibili e che Mignemi ha ragione - ancora l'avvocato - la donna ha subito una decina di ricoveri psichiatrici, ha un amministratore di sostegno, ha dichiarato che l'ex compagno tenesse in casa attrezzature strane, ma i carabinieri durante il sopralluogo nell'abitazione del mio cliente non hanno trovato mai nulla». In piazza Marconi il fatto ha creato un gran trambusto.
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