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Sabato 15 Marzo 2008
Tragedia San Martino
Camionista muore d'infarto
Sono state depositate le perizie sul terribile incidente del 10 settembre scorso nel tunnel dell'attraversamento che causò la morte di due persone
Le perizie disposte dal pm Paolo Del Grosso erano quelle autoptica e tossicologica affidata congiuntamente a Paolo Tricomi e Claudia Vignali e quella per la verifica del funzionamento dell’impianto di ventilazione affidata al vice comandante dei vigili del fuoco di Lecco, Marcella Battaglia.
Particolarmente importante per stabilire l’esatta causa della morte delle due persone era quella tossicologica per rilevare la presenza di fumo e soprattutto l’eventuale nesso causale tra la morte di Vittorio Cerabino, 33 anni di Abbadia Lariana che era alla guida della Opel Tigra che dopo aver sbandato era finita contro il guard rail prendendo immediatamente fuoco e del camionista lituano Arturas Lukosiunas di 48 anni che seguiva l’auto e che si è accasciato dopo aver abbandonato il mezzo e il fumo sprigionatosi dall’auto in fiamme dopo l’incidente.
Sulle cause della morte del giovane lecchese non sembrano esserci dubbi. Vittorio Cerabino è morto per le gravissime ferite riportate nell’impatto della sua auto contro il guard rail e per le fiamme subito sprigionatesi.
L’autista lituano, secondo i risultati dell’autopsia, è morto per infarto. Aveva abbandonato il suo mezzo che rischiava di essere raggiunto dalle fiamme e si era messo a correre verso l’uscita della galleria e per la paura dell’incendio, lo sforzo il suo cuore non ha retto. E morto stroncato da un infarto acuto coronarico.
Ma secondo i risultati della perizia tossicologica depositata le tracce di fumo trovate nell’organismo dell’autista lituano sarebbero nella norma e comunque non sarebbero per nulla influenti ai fini di aver determinato la morte dell’uomo. La morte dell’uomo non sarebbe dunque ricollegabile alla presenza di fumo nel tunnel.
Ora la parola passa al pm che dovrà esaminare le conclusioni dei periti per il prosieguo dell’inchiesta.
Per l’incidente nell’attraversamento del 10 settembre 2007 sono indagati con l’accusa di omicidio colposo cinque dirigenti dell’Anas ai vari livelli, dai vertici ai responsabili regionali.
Soddisfazione tra i difensori degli indagati, appena lette le conclusioni, perché a loro parere sarà difficile dimostrare il nesso di causalità tra la presenza del fumo nel tunnel per l’eventuale mancato tempestivo funzionamento degli impianti di ventilazione e la morte delle due persone.
Il tragico incidente avvenne alle 13.05 nella galleria San Martino che attraversa la città nella canna sud con direzione Milano appena prima dell’uscita cittadina nella zona Meridiana.
Oltre ai due morti per il fumo sprigionatosi dall’auto in fiamme e che aveva invaso la galleria dirigendosi proprio nelle direzione delle auto ferme per l’incidente e causando buio e conseguente panico in chi cercava di lasciare le auto e uscire dalla galleria tornando verso Abbadia erano rimaste intossicate 120 persone della quali 20 in modo serio.
Da allora era scattato l’allarme per le precarie condizioni di sicurezza dell’attraversamento cittadino. Era stato deciso l’abbassamento dei limiti di velocità da 90 a 70 km l’ora e intensificati i controlli. La stessa Anas aveva garantito che questa primavera sarà rifatta tutta la copertura con asfalto drenante.
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