Cronaca / Lecco città
Martedì 17 Dicembre 2013
«Tra Api Lecco e Confindustria
serve un accordo per crescere»
Franco Morganti: «Si ottimizzano le risorse. Insieme migliori servizi per le ditte iscritte»
Confindustria Lecco e Api Lecco sono in cammino verso la fusione, o comunque verso un’alleanza strutturata? E’ un po’ il tema di questo fine d’anno durante il quale si preparano le manovre del 2014.
E’ un tema locale ma che deriva da una domanda generale che attiene alla rappresentanza d’impresa, in crisi come lo sono tutte le rappresentanze che negli anni hanno allungato, tirato e sfilacciato il legame con la base. Forse - d’obbligo la formula dubitativa - per rinsaldare il legame con i rappresentati ( nel caso specifico le imprese) serve un salto nel nuovo che si spera possa migliorare il rapporto tra iscritti e chi li rappresenta. Nel caso specifico, il salto nel nuovo potrebbe essere l’alleanza-fusione tra Confindustria e Api.
Per alcuni è una prospettiva sbagliata che non ha neanche le basi per essere costruita, perché diverse sono le culture, i valori e i meccanismi di funzionamento delle due associazioni. Per altri è l’unica via per migliorare il rapporto con le imprese ed avere un ruolo più pesante sui tavoli che contano. Sulla sfondo resta la domanda: le imprese cosa voglio dalla associazioni? Senz’altro, vogliono servizi che consentano loro di migliorare gestione e competività. Ma vogliono anche altro: resiste - malgrado la tante delusioni - la voglia di partecipare e di sentirsi parte di un gruppo, resiste il tanto declamato spirito di appartenenza.
Le associazioni devono quindi essere efficienti ed efficaci nella fornitura dei servizi, e devono anche riuscire a coinvolgere gli iscritti. C’è il portafoglio (gestione e competività delle imprese) ma anche il cuore.
Nel gruppo di chi è convinto che Confindustria e Api debbano almeno provare ad unirsi, si posiziona Franco Morganti, responsabile commerciale dell’impresa di famiglia, la Morganti-Kapriol, ma soprattutto ex presidente regionale e nazionale dei Giovani Confapi (cariche ricoperte una quindicina di anni fa).
Le imprese del gruppo Morganti sono iscritte all’Api e Sandro Morganti (il papà di Franco) è revisore dei conti dell’associazione di via Pergola. Presentazione esaurita. Ora torniamo al tema della rappresentanza delle aziende lecchesi. «Attraversiamo una fase nella quale - sottolinea Franco Morganti - tutti noi imprenditori siamo impegnati a razionalizzare e a dare una struttura più efficiente alle aziende. E’ un percorso obbligato. Un percorso che dovrebbero seguire anche le associazioni imprenditoriali. In questo modo, si otterrebbe un’ottimizzazione delle risorse. E si libererebbero fondi da investire nei servizi, penso alla formazione, all’internazionalizzazione, al supporto alla ricerca e all’innovazione. Anche la domanda dei servizi cambia e si evolve di continuo, come tutti i mercati. Servono risorse, idee e creatività ».
Più volte durante la conversazione, Morganti ripete che non vuole essere polemico nè vuole far nascere polemiche, «sono consapevole - sottolinea l’imprenditore - del ruolo e dell’importanza che Api e Confindustria hanno avuto per la crescita del tessuto economico lecchese. Ma forse è arrivato il momento di cambiare per essere più efficienti e anche per dare una voce più forte e univoca alle nostre imprese. La crisi che stiamo vivendo impone a tutti un ripensamento, un’ottimizzazione delle risorse e un diverso modo di utilizzo delle energie imprenditoriali e della progettualità. Forse così si riesce a dare un contributo più efficace a superare la crisi».
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