Tirano,indagini sull’incendio a scuola. I colpevoli sarebbero due studenti

L’episodio era accaduto giovedì mattina all’istituto Balilla Pinchetti. Due giovani si sarebbero presentati in presidenza ammettendo le proprie colpe

Non c’è stato bisogno di indagare a lungo sul principio di incendio che si è sprigionato nella mattinata di giovedì all’interno di una toilette dell’istituto di istruzione superiore Balilla Pinchetti, situato in via Monte Padrio 12 a Tirano.

Da subito, dopo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco del vicino distaccamento tiranese e dei carabinieri della locale Compagnia, guidata dal capitano Riccardo Angeletti, erano sorti forti dubbi, da parte della stessa dirigente scolastica, sulla possibile origine non accidentale delle fiamme subito domate dai pompieri.

«Due studenti ancora minorenni, in modo del tutto spontaneo, si sono presentati in presidenza per ammettere di essere stati gli autori, dicendosi pronti a recarsi al più presto nella caserma dei carabinieri per confessare anche ai militari. Nella speranza, ovviamente, di ridurre la portata delle conseguenze a loro carico», ci hanno riferito oggi al termine delle lezioni alcuni genitori informati della svolta, negli accertamenti investigativi, dai propri figli.

«Non posso assolutamente aprire bocca sulla vicenda. Sono tenuta al segreto professionale, come fossi una appartenente alle forze dell’ordine anche io. E’ come se noi non ci fossimo mai sentiti perché non dico una parola», le sole stringatissime frasi dell’ermetica preside Rossana Russo che, in passato, quando degli studenti in scuole che lei dirigeva si sono resi protagonisti di episodi tutt’altro che edificanti non ha mancato di punirli nella giusta maniera, unitamente al Consiglio di istituto, attraverso anche ore di volontariato a favore di associazioni impegnate nel Terzo settore. Per renderli maggiormente consapevoli dello sbaglio commesso.

In questo caso, il fatto stesso che i due ragazzini, che si sarebbero chiusi in bagno al primo piano, durante l’intervallo fra le 10.30 e le 10.40, trafficando con alcuni fogli di carta a cui appiccarono il fuoco, si siano pentiti in tempi rapidi di quanto fatto con i danni provocati, in particolare, alla cassetta del water, è un dato “positivo” che depone a loro favore. Nella speranza, ovviamente, che non ripetano più in futuro un gesto del genere e non trovino degli emulatori fra i coetanei sui banchi.

Quella mattina la dirigente scolastica ci spiegò che l’allarme, per via del fumo, ben presto visibile anche ai passanti, fu dato con grande tempestività e che l’evacuazione fu immediata: furono allontanati dalle aule 450 studenti. Una volta completate, in pochissimi minuti, le operazioni di spegnimento tutti rientrarono e le lezioni ripresero in modo regolare, come tutti gli altri giorni. Ora la svolta nelle indagini con la confessione dei due giovanissimi studenti-piromani. A pagare i danni, di non grave entità, provocati alla scuola penseranno i rispettivi genitori, quando il conto sarà loro presentato.

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