Tirano: medici in pensione uno dopo l’altro

Il 31 maggio scorso è andata in pensione Rosanna Piuselli, storico medico di medicina generale a Grosio, e la cosa già aveva provocato un forte scossone fra gli assistiti, ma era solo l’inizio di una serie di “fuoriuscite” di medici dall’aggregazione funzionale territoriale di Tirano. L’ex distretto della medicina di base, in pratica, in capo ad un medico storico come Marco Donnini, pure in procinto di andare in pensione. Il 27 giugno prossimo, infatti, sarà il suo ultimo giorno di lavoro dopo 35 anni di medicina territoriale quasi tutti trascorsi a Tirano, salvo i due anni iniziali di servizio a Bianzone.

E non è finita, perché subito dopo di lui, dal 1° luglio, andrà in pensione anche Rita Scalzotto, da anni medico a Tirano. Tutti medici massimalisti, con un numero di assistiti che va dai 1500 ai 1600, che sarà molto difficile sostituire nell’immediato. T

ant’è che gli assistiti, almeno 4500, sono sul chi vive, più che mai preoccupati del fatto di non poter contare su un medico di base di loro fiducia, loro assegnato. «So che Asst ha chiesto ai colleghi che resteranno in servizio di alzare il loro massimale a 1800 e alcuni hanno accettato - dice Marco Donnini -, però si tratta di medici che hanno già un alto numero di pazienti, per cui la loro disponibilità non sposta più di tanto e restano, comunque, dei pazienti senza medico di riferimento. Certamente Asst compirà tutti i passi possibili e nessuno verrà lasciato senza assistenza medica, questo è pacifico, però la situazione è difficile, molto pesante. Lo era già con le dimissioni della dottoressa Piuselli, lo sarà ancor più quando sia io sia Scalzotto lasceremo. I pazienti sono preoccupati e ci chiedono come devono comportarsi, però, al momento, non sono state ancora offerte reali alternative. In questi giorni gli assistiti senza medico possono rivolgersi alla dottoressa Scalzotto, ma sapendo che, poi, dal 1° luglio, non ci sarà più neanche lei».

Un bel problema, simile a quello che si era prodotto due anni fa a Chiavenna dove si è cercato di rimediare costituendo un Ambulatorio medico avanzato in ospedale, a Chiavenna, presidiato a turno da una rosa di medici di medicina generale, in modo da poter dare risposte a tutti, anche agli assistiti senza un medico assegnato, dal mattino fino alle 19, dal lunedì al venerdì. Per ora, quel che è certo, è che è stata trovata una soluzione tampone a Grosio dove, ieri, ha preso servizio Ahmed Elshafey, 29 anni, da due a Sondrio, anche se di origini egiziane. Non potrà assorbire neppure lui tutti gli assistiti della dottoressa Piuselli, però, perché non ha abbastanza posti disponibili essendo operativo anche sul territorio limitrofo dell’Alta Valle. Ma certamente potrà imbarcare una parte dei cittadini di Grosio e limitrofi rimasti scoperti. Per il resto, al momento, non è dato sapere. Abbiamo chiesto lumi ad Asst Valtellina e Alto Lario, competente da quest’anno anche per la gestione della medicina territoriale, e, a breve, dovrebbero giungere indicazioni.

Quanto a Marco Donnini si dice dispiaciuto di dover lasciare i propri pazienti e il proprio ambulatorio «ma ho 68 anni e desidero godere un po’ del mio tempo libero - dice -. Tutto qui. Per il resto ho sempre lavorato con grande entusiasmo, tutt’ora lavorare è un piacere per me e, anzi, consiglierei a tutti i giovani questo lavoro. Assolutamente. Solo, ora, voglio un po’ di tempo per me. Resterò nella cooperativa Iml, Iniziativa medica lombarda e nel sindacato Fimmg di cui sono segretario provinciale».

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