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Giovedì 25 Aprile 2013
Tirano, bando della piscina
oggetto di un'interrogazione
In discussione: la genericità degli elementi per indicare quali e di quale peso economico siano gli interventi strutturali che il nuovo concessionario dovrà effettuare all'impianto in via Lungo Adda
In discussione: la genericità degli elementi per indicare quali e di quale peso economico siano gli interventi strutturali che il nuovo concessionario dovrà effettuare all'impianto in via Lungo Adda. Il gruppo misto ha preso spunto dalle dichiarazioni che l'architetto toscano Roberto Bargellini ha fatto sul sito tiranese www.intornotirano.it per conto di una società inizialmente interessata all'appalto, ma che a fronte del comportamento del Comune si è ritirata dalla corsa. Secondo il professionista, che non è andato per il sottile, nel bando ci sarebbero delle gravi carenze tecniche.
«In particolare l'amministrazione intenderebbe consolidare le travi di legno: con questa operazione la piscina rischierebbe di crollare - dice Bargellini al sito -. Sarebbero previsti 50mila euro per la sostituzione della macchina termoventilante, soldi sufficienti solo per smontarla e portarla via. Abbiamo poi scoperto che sarebbe previsto uno scivolo sulla piscina piccola: così come studiato è pericoloso».
Quanto alle condizioni attuali della piscina, l'architetto parla di una struttura «completamente sfatta. Si vede che in Comune non hanno mai fatto niente: anche solo l'ingresso in piscina non è a norma; dovrebbe esserci una vasca lavapiedi. La promiscuità delle docce e dei bagni di uomini e donne è inaccettabile».
Egidio Trisolini del gruppo misto, a questo punto, afferma: «I soggetti partecipanti al bando probabilmente non hanno gli elementi certi per quantificare dal punto di vista economico gli adeguamenti strutturali. Sarebbe, forse, servita una valutazione più puntuale, mentre le altre condizioni del bando rientrano nel normale esercizio di impresa».
Trisolini concorda che in questi anni non siano stati fatti interventi strutturali alla piscina, anche se - in questi tempi difficili - ci sono delle priorità e la piscina non fa parte di queste. L'architetto toscano accusa l'amministrazione di mancanza di trasparenza nel fornire la documentazione necessaria, Trisolini aggiunge: «Se poco cristallino è non avere la sicurezza sullo stato di fatto e sugli impegni che il gestore dovrà affrontare, allora c'è stata poca chiarezza». Nel frattempo il tempo sta scadendo, visto che le società - a questo punto tre, se una, come pare, si fosse ritirata - dovranno presentare le proprie offerte entro il 7 maggio. E sarà interessante capire quali interventi avranno previsto per aggiudicarsi la gestione.
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