Terremoto, il lecchese Valsecchi
«Serve il fascicolo del fabbricato»

Il componente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, rilancia, in seguito agli ultimi drammatici eventi sismici in Emilia Romagna, la proposta formulata dopo il terremoto del 20 maggio scorso

LECCO - «E' ormai impellente  la necessità di mettere a punto e sviluppare adeguatamente un'accurata e mirata attività di prevenzione, pianificata in ogni regione d'Italia». Così il lecchese Angelo Valsecchi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, rilancia, in seguito agli ultimi drammatici eventi sismici in Emilia Romagna, la proposta del "Fascicolo del fabbricato", formulata dopo il terremoto del 20 maggio scorso.

Dopo aver espresso le più sentite condoglianze ai familiari delle vittime dell'ennesima scossa, Valsecchi sottolinea come «dobbiamo rendere pienamente visibile e riconoscibile la qualità strutturale degli edifici, varando finalmente la Certificazione del fabbricato, vale a dire una sorta di carta d'identità, delle strutture, in grado di stabilirne finalmente il grado effettivo di affidabilità e sicurezza in tema di vulnerabilità sismica e che consentirebbe di  ragionare meglio in un'ottica, ormai strettamente necessaria, di priorità degli interventi».

Dunque non si può andare avanti di emergenza in emergenza, ma occorre mettere mano ad un'azione efficace e strategica che punti sulla prevenzione: «A chi oppone problemi di risorse finanziarie - conclude Angelo Valsecchi - va fatto osservare che i costi relativi ad ogni tragico evento, come quello emiliano o quelli che l'anno preceduto, sono molto più alti, innanzitutto in termine di vite umane, di qualunque intervento di messa in sicurezza del nostro patrimonio pubblico e privato che potrebbe se opportunamente incentivato fiscalmente rappresentare un volano per la ripresa economica».

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