Teglio, inaugurato il rifugio intitolato a Simone Valli

La struttura sorge a 2.427 metri di quota, dove c’era l’ex ricovero del Regio genio militare

Un rifugio Cai che si inaugura a 2.427 metri di quota, dove c’era l’ex ricovero del Regio genio militare, eretto durante la prima guerra mondiale, dedicato ora ad un giovane prematuramente scomparso tre anni fa, Simone Valli che la montagna amava, è un evento troppo importante perché il maltempo e la pioggia possano ostacolare i partecipanti. Proprio così è stato, stamattina, a Prato Valentino, frazione montana di Teglio, dove oltre trecento persone sono salite a piedi per il taglio del nastro della struttura, davvero realizzata con gusto, ottimo materiali e attenzione alla sostenibilità.

«Questo è un progetto che ci sta particolarmente a cuore e per il quale abbiamo messo il cuore – ha esordito il presidente del Cai di Teglio, Simone Bertini -. Già dieci anni fa l’allora presidente Romano Binetti aveva ventilato l’idea di realizzare una capanna sociale nei pressi del passo Meden. Dopo anni di confronto, nel 2015 le famiglie Cogliati e Tudori, proprietarie dei resti risalenti alla prima guerra mondiale, hanno deciso di donare la struttura. Nel 2022 sono finalmente partiti i lavori di ristrutturazione e, dopo due anni, eccoci qui a festeggiare insieme la realizzazione di questo piccolo sogno».

Il rifugio sorge proprio nei pressi del passo Meden, sul confine fra Italia e Svizzera e sarà un punto di riferimento importante per i numerosi escursionisti che frequentano le montagne. Si trova, infatti, lungo il sentiero Italia, il trekking che, con i suoi 8000 km, attraversa tutto lo stivale, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia. Chiunque vorrà sostarvi troverà 15 posti letto - ai quali si aggiungono altri due nel bivacco invernale che, a differenza della capanna Meden, sarà sempre aperto -, oltre ad una cucina con piano cottura a gas e stufa economica a legna. Il bagno è dotato anche di doccia a gettoni, la cui acqua calda è garantita da un boiler collegato ad un impianto fotovoltaico dotato di otto pannelli collegati a una batteria da 7,6 kwl, da cui dipendono anche l’impianto elettrico e l’alimentazione della pompa per la captazione dell’acqua, avendo trovato a 300 metri di distanza una sorgente a valle, con un dislivello di 150 metri.

Rimanendo in ambito tecnologico «nel rifugio sono stati inoltre installati due sensori per rilevare la temperatura e l’umidità, sia interna che esterna, che saranno rilevabili anche direttamente da casa grazie all’istallazione di un impianto wifi – ha proseguito Bertini -. E per rendere la nostra struttura completamente 2.0 abbiamo progettato un’apertura automatica con qr code, senza così dover ricorrere al recupero delle chiavi. Noi possiamo solo sperare che questo sia davvero un punto d’incontro fra tanti appassionati, ma anche tra due vallate alpine di nazionalità diverse, unite dalle medesime montagne; le stesse che tanto amava il giovane Simone Valli scomparso tre anni fa in seguito ad un incidente sul lavoro, al quale il Cai di Teglio ha pensato di dedicare la struttura».

Bertini, che ha portato i saluti dell’ex sindaco Elio Moretti che teneva molto a questo traguardo, ha ringraziato i volontari e le aziende che, in questi due anni, hanno collaborato per la costruzione della Capanna, agli sponsor che hanno contribuito economicamente, in particolare a Pro Valtellina, al Comune, Astel, Amis de San Giuan, Accademia del pizzocchero, Skipazzi, associazione Val Bondone e Val Caronella. «Un ringraziamento a Maurizio Folini che instancabilmente ha fornito il suo supporto con tanti voli in elicottero per il reperimento del materiale necessario – ha concluso Bertini -. Un ringraziamento speciale a Gianni e Massimo Martinelli, alla falegnameria Valli e allo studio tecnico geometra Saini senza il cui instancabile lavoro tutto questo non ci sarebbe stato».

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