Cronaca / Lecco città
Martedì 15 Gennaio 2019
Techne, l’azienda gioiello alla politica
«Valorizzate la formazione tecnica»
La parlamentare Debora Serracchiani (Pd) nella sede dell’impresa erbese Alberto Croci: «Le scuole non tengono il passo, è l’ostacolo numero uno con la burocrazia»
«Gli ostacoli burocratici e la mancanza di lavoratori specializzati sono temi molto seri che meritano risposte concrete. Ma delocalizzare non è sempre la scelta migliore». Ieri pomeriggio Debora Serracchiani ha visitato la Techne di via Trieste, l’azienda di Alberto Croci e Giuseppe Besana leader nella produzione di valvole per il settore energetico oil and gas. L’ex presidente del Friuli-Venezia Giulia, oggi deputato del Pd, si è confrontata con gli imprenditori sui problemi del lavoro a pochi giorni dall’approvazione della manovra finanziaria.
Serracchiani è arrivata alla Techne insieme al consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo e al presidente della Bcc Brianza e Laghi Giovanni Pontiggia. Croci, insieme al figlio Stefano e al socio Besana, ha parlato dei problemi che incontrano ogni giorni gli imprenditori: «Noi vogliamo pagare le tasse - ha detto Croci - perché se abbiamo tasse da pagare significa che stiamo facendo utili. Ma per farlo dobbiamo poter lavorare».
A frenare la corsa della Techne sono prima di tutto gli ostacoli burocratici. «La nostra nuova sede è aperta dal 2014 - ha ricordato Croci - ma abbiamo dovuto penare anni per ottenere tutti i permessi. L’altro problema è rappresentato dalla mancanza di lavoratori specializzati: le scuole non riescono più a stare al passo, ecco perché stiamo pensando di realizzare un’aula con un simulatore per fare formazione interna, direttamente in azienda».
Croci ha uno stretto legame con il Friuli-Venezia Giulia: per anni ha diretto la Orion, un’azienda triestina specializzata sempre nella produzione di valvole. «Nella mia regione - ha ricordato Serracchiani - ci sono aziende simili alla vostra, sono parte del nostro tessuto economico che sta attraversando un periodo difficile. I problemi sollevati sono molto seri: da presidente avevo realizzato l’Agenzia Investimenti, un servizio rivolto agli imprenditori per unificare tutti i processi burocratici e semplificare l’iter delle autorizzazioni».
Quanto poi alla mancanza di tecnici specializzati, ha continuato Serracchiani, «è forse il vero nodo delle problematiche che registriamo oggi nel mondo del lavoro, insieme ai troppi “no” che bloccano gli investimenti pubblici».
Stremato dalla burocrazia, anni fa Croci pensò di spostare la produzione in Carinzia. Una strada percorsa da tanti imprenditori italiani, ha confermato Serracchiani, anche se alcuni sembrano essersi pentiti. «Io le direi di pensarci bene - ha detto la deputata all’imprenditore erbese - perché è vero che all’inizio ci sono delle agevolazioni, ma in seguito ci si rende conto che sotto il profilo della burocrazia e dell’imposizione fiscale la situazione non è molto diversa da quella italiana».
A seguito dell’incontro, Alberto e Stefano Croci hanno portato Serracchiani in visita al reparto produttivo: «Per restare leader sul mercato e per continuare a crescere - ha spiegato Stefano - è stato necessario puntare sempre più sui mercati esteri e investire in macchinari più sofisticati e più costosi. Ora la sfida sarà ingrandirci ulteriormente e formare una classe di lavoratori in grado di utilizzare queste macchine al meglio».
Serracchiani si è impegnata a monitorare i prossimi passi di una manovra finanziaria che «non sta dando alcuna risposta alle aziende altamente specializzate e agli imprenditori in genere».
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