Taylor Swift, onda anomala
che travolge anche la Valtellina

Le sensazioni di due giovani valtellinesi che domani saranno a Milano al concerto della regina del pop mondiale

Prima volta a San Siro e primo concerto della vita. È certa che lo ricorderà per sempre. Con la felicità alle stelle. Al punto da non rendersi ancora conto, che ci sarà anche lei domani a Milano. Sugli spalti. Alla prima delle due date italiane dell’“Eras Tour”, che copre 18 anni della carriera e degli undici album di Taylor Swift, onda anomala che travolge anche la Valtellina

È un sogno che si avvera quello che sta vivendo a occhi aperti Vivienne Sangiani, 13 anni, di Tirano, tra i 65mila “Swifties” previsti al Meazza. Così si chiamano i fan della regina del pop mondiale, nelle cui vene pare scorra sangue italiano. Sembrerebbe che i suoi antenati siano originari di Castelnuovo Cilento, in provincia di Salerno. Più precisamente il papà di Taylor sarebbe figlio di una giovane donna arrivata negli States con la famiglia, che nel 1920 sposò il tenente colonnello Archie Dean Swift. Ma questa è un’altra storia. Quella di Vivienne è più attuale che mai. Lei adora Taylor Swift, sa tutto di lei: ha letto articoli, visto documentari. Poi ama l’inglese - «è la mia materia preferita, negli scritti prendo quasi sempre anche la lode» racconta orgogliosa -, e canta le sue canzoni. Come farà stasera a San Siro, quando al suo fianco ci sarà ad accompagnarla mamma Angelika.

Benedetta Della Ferrera, di Sondrio, dove ha frequentato la seconda liceo classico, invece al concerto andrà «con mia sorella e a una mia amica americana, che viene a Milano dalla Pennsylvania» (dove è nata la popstar 34 anni fa, nda), appositamente per l’occasione. Il che la dice lunga sull’uragano Taylor Swift. «Sarà l’evento dell’anno - è convinta Benedetta -, anche perché è da 13 anni che Taylor non viene in Italia. Più che un concerto, sarà un vero e proprio spettacolo dalla durata di più di tre ore, con ballerini professionisti e bellissime scenografie».

Uno show unico, a cui Vivienne voleva assolutamente assistere: «Appena hanno annunciato il tour, un anno fa, sono subito andata su Ticket.One per iscrivermi per i biglietti». Troppo alto il costo però: «I prezzi erano, come dire, molto grandi e ingombranti. Non ho osato chiedere ai miei genitori: non mi piace pretendere». Quindi si è rassegnata Vivienne. Addirittura all’avvicinarsi delle due date milanesi «ho tolto gli hashtag riguardanti Taylor sui social, per evitare il rincorrersi di notizie. Ho preferito non vedere, non leggere». Ma la svolta è arrivata inaspettata mercoledì 10 luglio: sul suo whatsapp si illumina un messaggio di mamma Angelika. «Non volevo crederci: mi ha inviato un link con il biglietto del concerto, per me e per lei».

Una sorpresa cui ha fatto seguito un’esplosione d’adrenalina che da un paio di giorni la tiene in fibrillazione: «Per questo immenso regalo sono infinitamente grata ai miei genitori», a mamma Angelika e a papà Enrico. «Ancora non riesco a realizzare e non ho deciso neppure l’outfit. Ma credo vincerà la semplicità: indosserò un top nero e shorts di jeans. Mi disegnerò però sulla mano il 13, il numero fortunato di Taylor. Poi sulle braccia magari la chitarra che lei suona, l’11, il numero dei suoi album, un cuore, una nota». Se le si chiede quale è la sua canzone preferita, fatica a trovarne una, perché «cambia a seconda del mio mood».

Benedetta invece le ha: «Tra le mie canzoni preferite ci sono “This is me trying”, “So long, London” e “Getaway car”» dice confessando che ha iniziato a seguire Taylor Swift alcuni anni fa. «Mi è sempre piaciuto il fatto che abbia iniziato la sua carriera, facendo solo musica country, e abbia poi sperimentato diversi generi musicali. Trovo i suoi testi molto profondi nei quali utilizza termini inglesi ricercati - lingua straniera che tra l’altro Benedetta parla molto bene -. Sono già stata più volte a San Siro per assistere a dei concerti, ma sicuramente questo sarà un’esperienza emozionante». Unica, da ricordare.

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