Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 15 Ottobre 2015
«Tassa sui cani? Non è necessaria» Anche l’Enpa si schiera per il no
Sondrio, proprietari in rivolta sui social, rimandano al mittente la proposta, bocciandola in toto. Ma che «una tassa non sia necessaria» lo sostengono anche i vertici della sezione provinciale dell’Enpa.
Divampa la polemica tra i possessori degli amici a quattro zampe, dopo l’idea di imporre una tassa sui cani suggerita al sindaco Alcide Molteni in una lettera aperta dall’ex consigliere comunale Ugo Castegnetti.
Proprietari in rivolta sui social, rimandano al mittente la proposta, bocciandola in toto. Ma che «una tassa non sia necessaria» lo sostengono anche i vertici della sezione provinciale dell’Enpa. «Educare e prevenire prima, per vigilare e sanzionare poi, laddove necessiti: questo è il modus operandi di Enpa. Inutile e fuori dai tempi una tassa sui cani, peraltro abolita più di trent’anni fa - interviene a sgomberare il campo da equivoci la presidente Enpa Sara Plozza - Senza offendere nessuno - premette -, forse chi scrive non conosce bene il mondo di cui sta parlando, perché le risorse per attuare la serie di azioni che si elencano nella lettera ci sono. Tra l’altro sono contemplate nel Piano triennale antirandagismo di recente emanazione di Regione Lombardia, a cui hanno aderito Asl, Enpa e Comunità montana di Sondrio». Come
Non più tardi di due settimane fa, l’Ente per la protezione animali provinciale ha proposto a Palazzo Pretorio una convenzione di pubblica utilità volta al benessere degli animali in primis, ma anche ad azioni preventive e di controllo da integrare al vigente regolamento comunale.
Secondo Castegnetti, «la necessità di una tassa annua comunale servirebbe a creare un fondo da utilizzare per l’istallazione di un numero maggiore di raccoglitori per deiezioni, a realizzare nuove aree verdi dedicate, ad organizzare corsi specifici obbligatori e gratuiti, una scuola per cani e padroni quale occasione per migliorare il loro rapporto e condividere con altri e a far maggiore informazione» si legge testualmente nella lettera inviata al primo cittadino.
«Bisogna sapere – fa notare Plozza –, che tutte le multe che possono essere fatte sia dagli agenti di polizia locale che dalle guardie zoofile volontarie Enpa, finiscono nelle casse regionali per ritornare poi sul territorio da impiegare in molteplici attività, sia di prevenzione che di informazione. Si parte dall’educazione del cittadino, del volontario, del bambino fino ad arrivare alle campagne di sterilizzazione – non solo di cani, ma anche delle colonie di gatti – e di promozione del microchip nei confronti dei proprietari tuttora inadempienti a fronte di una legge che ha quasi vent’anni» rimarca. Ma il concetto di fondo ritorna Plozza è «che una punizione fine a se stessa o una tassa non servono: è fondamentale prima educare e sensibilizzare».
Tant’è: l’obiettivo della convenzione di pubblica utilità, inoltrata da Enpa in Comune, è innanzitutto quello è educare alla buona cura degli animali di affezione i padroni. Con l’intervento delle guardie zoofile volontarie Enpa propone percorsi di informazione ai cittadini sulla tutela degli animali, sulla loro cura e detenzione, nel rispetto delle normative vigenti. Interventi preventivi e di controllo. Anche perché di tasse i proprietari pare non vogliano sentirne parlare, leggendo i post sulla pagina Facebook “Un cane per amico Sondrio” dove, semmai, si suggerisce il modello elvetico, come scrive Gloria: «Fosse come in Svizzera, in cui paghi un centinaio d’euro l’anno di tassa ma in cambio hai mutua veterinaria, sacchetti e cestini per le deiezioni a ogni angolo di strada, parchi recintati e disinfettati a carico dello Stato».
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