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Domenica 21 Aprile 2013
Tassa rifiuti, una stangata
che dura ormai da sette anni
Non è la prima stangata sui rifiuti quella che arriva a dicembre con la nuova Tares: già negli ultimi cinque anni, infatti, i cittadini di Sondrio hanno dovuto pagare il 7% in più per le tasse e i servizi legati ai rifiuti
SONDRIONon è la prima stangata sui rifiuti quella che arriva a dicembre con la nuova Tares: già negli ultimi cinque anni, infatti, i cittadini di Sondrio hanno dovuto pagare il 7% in più per le tasse e i servizi legati ai rifiuti.
Nel 2007, infatti, come dimostra una ricerca condotta dall'osservatorio Prezzi & tariffe dell'asociazione Cittadinanzattiva, ogni famiglia sondriese pagava per la spazzatura 166 euro l'anno. Una spesa già salita a 173 euro nel 2011 e che nel 2012 ha subito un ulteriore incremento di un altro 3% andando a toccare quota 178 euro l'anno.
A parziale consolazione dei cittadini di Sondrio va detto che la cifra di 178 euro che bisognava sborsare l'anno scorso per i rifiuti era la quarta più bassa in Lombardia, superiore solo ai 146 euro di Brescia, ai 160 euro di Cremona e ai 176 euro di Como.
Peraltro, tra questi tre capoluoghi, solo a Como i costi sono rimasti invariati negli ultimi cinque anni, mentre a Brescia e Cremona hanno subito aumenti percentualmente superiori a quelli registrati a Sondrio, rispettivamente del 19% e del 26,5%.
Inoltre, Lodi è l'unico altro capoluogo di provincia dove i costi legati ai rifiuti non hanno subito aumenti nell'ultimo quinquennio, rimanendo fermi a 199 euro, mentre in tutti gli altri capoluoghi gli incrementi sono pari o superiori di quelli di Sondrio: si va dal 7% (come a Sondrio) di Bergamo (220 euro) e Pavia (226 euro), al 14% di Milano, peraltro tutto concentrato nell'ultimo anno dopo quattro anni senza aumenti (299 euro), fino al + 21,5% di Mantova (226 euro), al 25% di Varese (263 euro) e addirittura al 37% di Lecco (222 euro contro i 162 di cinque anni fa). Per quanto riguarda, invece, la produzione pro capite di rifiuti urbani nel 2011 a Sondrio ogni cittadino ha prodotto 449,6 chilogrammi, la cifra più bassa tra quella di tutti i capoluoghi di provincia lombardi.
Tra l'altro questa cifra è anche inferiore del 17,5% rispetto a quella registrata nel 2010. Il trend, dunque, a Sondrio è molto positivo anche perché il capoluogo di provincia più vicino ai dati sondriesi è Cremona con un calo nella produzione dei rifiuti urbani del 5,5%. La quantità di rifiuti è diminuita anche a Lodi (-4,3%), Pavia (-4%), Mantova (-2,6 Como (-2,4%), Bergamo (-1,9%), Brescia (-0,6%) e Lecco (-0,4%). Aumenti molto contenuti, invece (+0,1%) a Milano e Varese.
A livello di quantità di rifiuti prodotti Brescia è la città più "sciupona" con 728 chilogrammi pro capite nel 2011, seguita da Mantova (634 kg) e Pavia (627,5 kg).
Forse proprio per questo calo nella produzione di rifiuti a Sondrio è diminuita nel 2011 rispetto ai dodici mesi precedenti anche la percentuale della raccolta differenziata che si è attestata nel capoluogo di Valtellina e Valchiavenna al 50,7%, un dato inferiore del 7,1% proprio rispetto a quello del 2010. Se, da un lato il calo percentuale della raccolta differenziata è il più alto di tutta la Lombardia, dall'altro il fatto che si riciclino la metà dei rifiuti prodotti pone Sondrio al terzo posto in regione relativamente a questa "buona pratica" alle spalle soltanto di Lecco (56,5%) e Bergamo (53,3%).
La raccolta differenziata, peraltro è in crescita in quasi tutti i capoluoghi di provincia lombardi fatta eccezione per
Brescia (-0,1%), Mantova (-2,7%) e Varese (-0,5%).
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