Tartano, la strada in quota
non piace al Parco delle Orobie

Il presidente Walter Raschetti ritiene ci siano molte controidicazioni nel progetto del Comune di una via tra gli alpeggi, sia perché interesserebbe l'area protetta, sia perché la Regione ha espressamente vietato infrastrutture viarie nelle zone di protezione speciale 

TARTANO - Il presidente del Parco delle Orobie, Walter Raschetti, è molto scettico sul progetto che ha in mente il Comune di Tartano per collegare in quota tutti gli alpeggi della Val Lunga e della Val Corta. Un circuito carrozzabile lungo non meno di 60 chilometri, con partenza in località Torrenzuolo e arrivo in alta Val Budria, previsto nel Pgt in fase di approvazione.


«Il Parco è stato creato per tutelare l'ambiente - sostiene il presidente Raschetti - pensare di realizzare un'infrastruttura viaria così impattante anche dal punto di vista delle implicazioni idrogeologiche, credo che contraddica la filosofia con la quale molti anni fa è stata creata quest'oasi protetta».

Oltretutto, recentemente la Regione Lombardia ha licenziato un provvedimento che proibisce la realizzazione di infrastrutture viarie nelle zone di protezione speciale (zps) in cui rientra parte del tracciato proposto dall'amministrazione di Tartano. «E fino a quando il quadro normativo resta tale, mi sembra improbabile che quest'opera possa beneficiare di finanziamenti. Non dimentichiamo poi che Tartano scegliendo di non approvare un regolamento per la disciplina della circolazione sulle strade agrosilvopastorali, si è messo nella posizioni di non poter accedere ai contributi regionali».


Entrando nel merito delle questioni tecniche, il direttore del Parco, Claudio La Ragione, fa ulteriori considerazioni. «Vorrei ricordare che nel nostro piano di indirizzo forestale abbiamo evidenziato l'opportunità di potenziare la rete viaria montana, ma solo laddove ci sia una reale prospettiva economica legata all'attività pastorale o alla filiera bosco-legno e comunque privilegiando i collegamenti dal basso verso l'alto, verticali e non in senso orizzontale come, invece pensa di procedere il Comune di Tartano».

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