Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 28 Luglio 2014
Tanino e Transumanza
Doppio Duo al Grumello
La magia jazz raddoppia
Da un’armonica a bocca ti aspetti, forse, di tutto ma non che venga suonato un tango. Da un bandoneon ti aspetti, invece, che il tango venga suonato
Da un’armonica a bocca ti aspetti, forse, di tutto ma non che venga suonato un tango. Da un bandoneon ti aspetti, invece, che il tango venga suonato.
Beh, nella stupenda scenografia natural-artistica di castel Grumello, non è andata affatto così al concerto di venerdì sera per Ambriajazz. Santiago Álvarez (armonica cromatica) e Fernando Sánchez (chitarra), che costituiscono il Tanino Duo, hanno proposto un attraente tango, mentre Transumanza Duo, formato da Daniele di Bonaventura (bandoneòn) e Alfredo Laviano (percussioni) ha condotto in un viaggio musicale lungo 40 minuti, senza interruzioni, con numerose tematiche musicali.
Tratti opposti - o comuni nell’assimilazione di linguaggi musicali e strumentali diversi – nel concerto che una piccola tregua del maltempo ha concesso al castel Grumello fra una spettacolare vista di Sondrio e della valle e il profumo delle lavande in fiore.
Primo ad esibirsi il gruppo di Buenos Aires formato dalla particolare unione di due strumenti con forte tradizione popolare: armonica cromatica e chitarra che ha proposto musica popolare argentina, con particolare attenzione alla musica propria della città di Buenos Aires, tangos, valses e milongas di diverse epoche, zambas e chacareras nonché musiche composte dal Duo stesso. Applausi convinti da parte del pubblico che non ha quasi abbandonato il posto a sedere, per seguire subito il secondo concerto dell’altro duo tutto italiano e … pure molto chiacchierone.
Di Bonaventura, che ieri si è esibito nella chiesa di Ambria, anche al castello ha prima divertito il pubblico per poi regalare un’estasi musicale partita con accenti elettronici, quasi psichedelici, pur mantenendo sempre attenzione alla melodia.
In questa ininterrotta esibizione il duo ci ha infilato di tutto, un po’ di jazz e melodie italiane, convinto che ci siano buone musiche italiane senza dover, per forza, andare a pescare ai riferimenti jazzistici americani. Anzi Di Bonaventura sta lavorando ad una ricerca di vecchie canzoni che si prestano a molte variazioni. Ad esempio è stata proposta alla fine “Come piove” del 1918, in omaggio ai caduti della prima guerra mondiale e per concludere – nel bis, debitamente scherzoso – con un brano per bandoneon e maialino di gomma (acquistato in autogrill prima di arrivare in Valtellina) che grugniva.
Pubblico soddisfatto e che ha schivato la pioggia. Peccato che la disposizione del palco non abbia consentito anche di godere della vista sul castello, grazie alla feritoia presente sul lato est.
© RIPRODUZIONE RISERVATA