Taglio alle paritarie, le scuole provinciali

non ci stanno

Quella che fino a pochi giorni fa era solo un’ipotesi, adesso è certezza: dimezzato il contributo che Regione Lombardia riconosce alle “materne” paritarie, contributo che passa dagli attuali 70 euro annui a 35 per ciascuno bambino.

Sondrio

Gli asili di Sondrio e provincia hanno già firmato una petizione - l’azione di protesta è condivisa sull’intero territorio regionale tra tutte le scuole della Fism, Federazione italiana delle materne paritarie di ispirazione cattolica -, che in questi giorni la presidente Fism locale Giuliana Bartesaghi invierà a Milano.

«Purtroppo quello che ci era stato paventato la scorsa settimana - dice Bartesaghi – è diventato certezza. La proposta che sarà sottoposta al vaglio del consiglio regionale in sede di approvazione del bilancio per il prossimo anno è di dimezzare il contributo alle scuole dell’infanzia della Fism», che sul nostro territorio sono 29 e «offrono un servizio a circa 1.800 bambini dai tre ai sei anni - sottolinea Bartesaghi - e alle loro famiglie».

Ci si sta dunque attrezzando, «per esprimere piena opposizione a qualunque taglio che la Regione Lombardia intende apportare a questo indispensabile e strategico servizio all’infanzia. Ho già ricevuto da tutte e 29 le scuole Fism della nostra provincia la petizione sottoscritta, anche perché il taglio dei contributi avrà ripercussioni su tutte le famiglie, i cui figli usufruiscono di questo servizio».

Esprimendo contrarietà alla sforbiciata del Pirellone, nella petizione si ribadisce che «la scuola dell’infanzia (paritaria e statale) ha come finalità la formazione integrale del bambino nella sua individualità, e che tutti i bambini devono avere le stesse possibilità e condizioni per realizzare le fondamenta di colui che dovrà diventare un adulto».

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