Super chiusa, aziende in ginocchio
"E' rischio cassa integrazione"

«Non ci sono solo le difficoltà per la spedizione delle nostre merci: c'è anche il problema dell'approvvigionamento delle materie prime. Si rischia davvero il disastro economico». L'allarme sulla gravità della situazioneè di Paolo Mainetti, presidente di Confindustria Sondrio.

SONDRIO«Non ci sono solo le difficoltà per la spedizione delle nostre merci: c'è anche il problema dell'approvvigionamento delle materie prime. Si rischia davvero il disastro economico». Bastano poche parole a Paolo Mainetti, presidente di Confindustria Sondrio, per definire la gravità della situazione.

In un quadro economico complicatissimo, le difficoltà emerse da venerdì a oggi potrebbero comportare ulteriori problemi, a cominciare dal ricorso a ulteriori provvedimenti di cassa integrazione. I numeri parlano chiaro: ogni giorno un totale di mille camion entrano ed escono dalla provincia di Sondrio. Molti sono legati a prodotti per i quali - ad esempio nel caso degli allevamenti - non c'è la possibilità di perdere troppo tempo, altrimenti si rischia il collasso.

«Sembra che dell'apertura delle gallerie non si possa neanche parlare - premette il titolare della Valtecne -. Dobbiamo valutare tutte le soluzioni possibili, puntando sulle deroghe e su ogni altra alternativa. Riceviamo decine di telefonate dagli imprenditori locali preoccupatissimi. Le aziende di trasporto rischiano di chiudere e tutta l'economia manufatturiera è in ginocchio».

In un momento così complicato, gli imprenditori puntando ad evitare dei peggioramenti. «Le materie prime iniziano a scarseggiare, quindi le aziende rischiano non solo di non potere mandare via le merci, ma anche di non avere le materie prime per lavorare. Chiediamo che si lavori giorno e notte per riaprire la strada prima possibile e che non ci siano impedimenti per il passaggio dalla Valtellina. Si rischia il disastro economico, bisogna fare tutto il possibile per evitarlo».

Nella voce di Emanuele Bertolini, presidente della Camera di Commercio, c'è tutta la preoccupazione delle imprese.«Servono misure straordinarie, financo la presenza dell'esercito per regolare i flussi sulle strade, oltre all'attuazione di deroghe per i limiti attivi sulla Regina e sulla strada dell'Aprica. Occorre una viabilità alternativa a quella ordinaria. Non possiamo perdere tempo. Il sistema delle imprese è in ginocchio. I costi determinati dall'aumento dei tempi, per le imprese, saranno elevati e incideranno in maniera rilevante sui bilanci».

Anche Gionni Gritti, presidente di Confartigianato, ha parlato di «calamità». «Ora pensiamo a ridurre i danni, con le soluzioni più efficaci nel momento dell'emergenza. Al di là di questo aspetto, bisogna creare una strada alternativa, per fare in modo di resistere di fronte a eventuali nuovi problemi. Periodicamente restiamo in questa condizione: è necessario avere sempre pronta una soluzione efficace».

Proprio all'inizio della bella stagione, la provincia di Sondrio si ritrova improvvisamente in una situazione di difficoltà anche per il turismo. All'incontro di ieri, oltre ai responsabili di Confcomemrcio, erano presenti anche quelli dei Consorzi turistici.

«Anas ci ha spiegato che la canna Nord è ormai irrecuperabile, la nostra preoccupazione per l'immediato futuro è enorme - rileva il presidente Marino Del Curto -. Ci aspettiamo soluzioni tampone. Ogni azione di supporto può essere utile: per esempio, al potenziamento del servizio ferroviario».

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