Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 06 Agosto 2016
Super 36, artigiani preoccupati
«Vogliamo tempi certi»
Chiesto un piano dettagliato dei lavori. «Cittadini e imprese non devono essere penalizzati».
I nuovi limiti preoccupano il mondo delle imprese e la discussione che si è sviluppata nei primi giorni della superstrada a novanta all’ora lo dimostra. Ieri anche Confartigianato Lecco e Confartigianato Sondrio hanno unito le voci nel chiedere tempi certi e soprattutto di evitare danni al mondo del lavoro.
Secondo le sezioni delle due province dell’associazione i nuovi obblighi che riguardano un’arteria importante come la 36 non potevano che suscitare la reazione dei cittadini e degli operatori economici delle zone interessate. «Un confronto dai toni giustamente preoccupati che ha interessato e coinvolto anche il comparto artigiano e non sono mancate le segnalazioni e le richieste alle associazioni di categoria da parte delle imprese – premettono le dirigenze -. Le nostre sezioni in rappresentanza dei loro associati intendono esprimere in maniera congiunta il loro disappunto e le preoccupazioni di fronte alle modifiche dei limiti di velocità̀ che Anas ha adottato sulla strada statale 36».
Anche per le imprese, soprattutto negli anni della crisi che impone di cercare clienti lontano da casa, la 36 è una via di comunicazione e di collegamento decisiva e strategica per le attività produttive e di servizio, con possibili riflessi anche sui flussi turistici verso la Valtellina e la Valchiavenna. «Le modifiche a tali limiti, non adeguatamente supportate da un’analisi puntuale delle possibili conseguenze, non possono che rafforzare i timori sui possibili forti disagi». Per gli artigiani una tale decisione non fa che alimentare e acuire le ben note difficoltà̀ all’interno della rete stradale nei rispettivi territori, oltre che a creare ulteriori difficoltà̀ verso le province e comuni limitrofi.
«Non sono ben chiare le motivazioni che hanno indotto l’Anas ad assumere tale scelta – dichiara il presidente di Confartigianato Imprese Lecco Daniele Riva –. Ci convincono poco le ragioni dettate dalla sicurezza stradale e mi auguro che non ci siano motivi di altra natura che avrebbero l’effetto di penalizzare ulteriormente il sistema delle nostre imprese oltre che dei cittadini».
Per i colleghi valtellinesi l’abbassamenti dei limiti doveva essere suffragato da esigenze circostanziate e legate a valori condivisi e non deve rappresentare la premessa per altre scelte che hanno ben poco che vedere con la sicurezza della circolazione. «La decisione è stata assunta – rileva Gionni Gritti, presidente della sezione valtellinese -. A questo punto chiediamo un piano dettagliato dei lavori e tempi certi per il ripristino. Purtroppo l’esperienza insegna che le scelte “provvisorie” restano tali per anni e a farne le spese non sono quasi mai coloro cui spetta il compito di adottare tali decisioni. Una cosa è certa. La discussione aperta sui limiti di velocità̀ sulla 36 – continua Gritti – avrebbe assunto ben altro valore se negli anni scorsi fosse stato affrontato seriamente il tema dell’isolamento della provincia di Sondrio ed in primis la possibilità̀ di avere una strada alternativa alla 36. Non è un caso che poco più̀ di tre mesi fa siamo stati promotori di un convegno con i colleghi di Confartigianato Brescia sul traforo del Mortirolo».
In definitiva Confartigianato Imprese Lecco e Confartigianato Imprese Sondrio chiedono ad Anas che la decisione sui limiti di velocità̀ sulla 36 «venga ripresa in considerazione: il timore è che a farne le spese siano i soliti noti, ovvero coloro che lavorano».
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