Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 22 Giugno 2021
«Sulla sanità manca chiarezza
Qual è il vero piano della Regione?»
L’intervento di Ezio Trabucchi, critico con le scelte del Pirellone che, ritiene, siano indirizzate verso l’accentramento del sistema a Sondrio, ai danni di Sondalo
L’approccio è tecnico, ma l’affondo è politico. Prende due piccioni con una fava, in una parola, Ezio Trabucchi, fondatore del pool giuridico pro Morelli di un “Comitato a difesa della sanità di montagna”, di cui non si sente più partecipe. Del Comitato, però, non della causa, perché su quella c’è eccome.
Tant’è che all’indomani della visita a Sondrio, dieci giorni fa, di Letizia Moratti, vicepresidente e assessore regionale al Welfare, affiancata da Massimo Sertori, assessore alla Montagna, Trabucchi non ha mancato qualche riflessione nel merito e nel metodo.
Nel merito, osserva, «gli assessori hanno fatto l’elenco dei posti letto che verranno ricostituiti al Morelli, ovvero - annota - 14 di Terapia intensiva nell’ex blocco operatorio della Chirurgia, 2 nuovi di Rianimazione, 10 di Terapia intensiva nella Chirurgia toracica, 10 con camere a pressione negativa per i pazienti infettivi, un dettaglio che fa ragionevolmente presumere che Regione Lombardia abbia un programma chiaro in testa».
«Quale programma? Perché? Qual è il disegno? Noi questo chiediamo - afferma Trabucchi - . Anche perché, in occasione della visita non è emersa la volontà di Regione Lombardia di voler investire sui padiglioni 1, 2 e 4, del Morelli, mentre, sul 6°, quello che da tempo il territorio chiede venga destinato agli infettivi, nulla è stato detto. Così come non si è fatto alcun accenno alla ricostituzione del Dipartimento di emergenza e urgenza di II livello al Morelli, dal quale, primariamente, discende tutta l’attività di Pronto Soccorso a beneficio dei residenti, ma anche dei tanti turisti che storicamente ci raggiungono».
Ricordiamo che, dallo scoppio della pandemia, a centro trauma zonale è stato elevato il Pronto Soccorso di Sondrio, in luogo di quello sondalino dove, prima, convergevano buona parte dei politraumi maggiori trattabili in provincia.
Per Trabucchi, quella che denuncia come «scarsa chiarezza da parte della Regione anche rispetto a tempi e modi del trasferimento delle Alte Specialità, come reparti - dice - tradisce una volontà strisciante e costante di dare attuazione al Piano del Politecnico che prevede, per la nostra Provincia, un ospedale unico, a Sondrio, di cui i restanti costituirebbero distaccamenti, senza alcuna dignità ospedaliera».
E, qui, parte l’affondo politico, indirizzato al sindaco di Sondrio Marco Scaramellini, nella sua qualità di presidente della Conferenza dei sindaci, organismo di cui, dice Trabucchi «non si hanno notizie e pare, proprio, che esso si limiti ad una funzione “di spalla” dell’assessore Sertori a sostegno della visione Sondriocentrica della nostra sanità di montagna, strumentale alla concezione Milanocentrica della sanità regionale» afferma.
Secondo Trabucchi, al pari, l’amministrazione provinciale, con il suo presidente Elio Moretti, «ha perso ogni capacità di autonomia di pensiero e decisionale, nonostante esista una importante legge regionale, la 19 del 2015 che, grazie al lavoro svolto dall’allora sottosegretario regionale Ugo Parolo, negli articoli 5 e 6 conferisce un ventaglio di poteri alla nostra Provincia che nessun’altra in Regione può vantare. Ricordo il diritto del Presidente della Provincia di Sondrio di partecipare alle sedute della Giunta regionale in cui si trattano atti di maggiore interesse per la nostra provincia e, ancora, l’istituzione di un Comitato paritetico, formato da tre membri della Provincia di Sondrio e tre regionali, che può produrre pareri vincolanti su progetti di legge che ci riguardino. Ma, nulla di tutto ciò è stato attivato, e nulla si attiva».
Da Trabucchi, insomma, un invito finalizzato a ripensare ad una sanità di montagna «di cui il Morelli sia parte attiva, come e più di prima, e per la quale - insiste Trabucchi - le istituzioni locali riscoprano il senso dell’unità sulle cose che contano, agendo con un po’ più di determinazione e coraggio».
Da parte loro, il sindaco Scaramellini e il presidente Moretti hanno preferito non replicare. E.Del.
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