Cronaca / Circondario
Giovedì 08 Febbraio 2018
Sul futuro Aerosol
La trattativa va avanti
Tavolo aperto tra la proprietà e l’azienda interessata a rilevare la fabbrica di Valmadrera
VALMADRERA
Disponibilità da entrambe le parti a continuare a trattare per giungere in maniera spedita a un possibile accordo.
È questo l’esito dell’incontro tenutosi ieri tra la proprietà di Aerosol, storica azienda di Valmadrera da tempo in crisi di liquidità, e una multinazionale farmaceutica interessata all’acquisto o all’affitto del ramo di azienda. In attesa quindi di avere nei prossimi giorni notizie positive, sindacati e lavoratori hanno per il momento sospeso eventuali ulteriori manifestazioni di protesta.
Ormai solo terzista
Si resta dunque alla finestra, nella speranza di una trattativa rapida e con esito favorevole. Ogni giorno che passa infatti la situazione dei 75 lavoratori rimasti in organico in Aerosol, ormai attiva soltanto come terzista nel settore farmaceutico, si aggrava: cinque mensilità arretrate, produzione bloccata da metà dicembre, clienti che iniziano a guardare all’estero, ramo cosmetico ormai dismesso e una proprietà dall’identità incerta. L’assemblea dei lavoratori, riunitasi martedì mattina, aveva infatti chiesto alla proprietà di dare mandato ai propri rappresentati di procedere con la cessione e aveva inoltre stabilito che le maestranze non sarebbero più rientrare in azienda finché non saranno pagati gli arretrati.
Mercato interessante
A rendere paradossale la vicenda di Aerosol vi è il fatto che non si tratta di una società con un prodotto superato ma è l’unico terzista italiano nel proprio campo.
«Finora – avevano spiegato negli scorsi giorni i sindacalisti Massimo Ferni (Cisl), Nicola Cesana (Cgil) e Celeste Sacchi (Uil) – si è andati avanti perché molti clienti non avevano alternative e quindi hanno accettato di acquistare loro le materie prime o di pagare anticipatamente. Ma è solo questione di tempo prima che si rivolgano all’estero. Se l’intenzione della proprietà è quella di non rifinanziare Aerosol, allora venga ceduta al più presto. Far chiudere un’azienda che sul ramo farmaceutico ha ancora mercato è un crimine quindi o si salvano i posti di lavoro attraverso la cessione o l’affitto del ramo d’azienda, oppure attraverso nuovi capitali immessi dalla proprietà. Altrimenti inevitabilmente si andrà verso la cessazione». n
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