Strade, ferrovie e digitale: la strategia di sviluppo della Provincia di Sondrio

Un distretto energetico provinciale da realizzare anche attraverso il sostegno e il coordinamento delle Comunità energetiche (Cer), il miglioramento e il potenziamento dei collegamenti viari e ferroviari e dei trasporti pubblici, riproponendo ancora lo studio del prosieguo delle rotaie da Tirano a Bormio e il raddoppio dell’attuale linea, e un progetto di smart valley, per garantire la copertura internet di tutto il territorio. Il tutto attraverso la programmazione e il confronto in grado di garantire lo sviluppo socio economico del territorio.

Non solo un libro dei sogni, il documento unico di programmazione (dup) 2025/2027 redatto dall’amministrazione provinciale di Sondrio in ottemperanza a quanto richiesto dalla legge, rappresenta uno strumento importante per delineare la strategia e le scelte operative da compiere da qui ai prossimi anni per lo sviluppo della Valle, affiancandosi, in qualche modo, a quanto palazzo Muzio sta portando avanti attraverso il progetto Valtellina #dieci.

Nella sezione strategica del dup, la cui approvazione è prevista giovedì 20 in consiglio provinciale, sezione che sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato, ci sono i progetti e le iniziative su cui l’amministrazione guidata da Davide Menegola intende concentrarsi e che riguardano in larga parte la risoluzione dei nodi di collegamento, fisici e virtuali. Non prima però di aver postulato la volontà di dotarsi di un piano di sviluppo socio-economico «da cui discendano azioni strategiche di comparto, in cui lo sviluppo socio economico tenga conto del fragile equilibrio che deriva dalla necessaria convivenza tra ambiente e territorio da una parte e le comunità che devono vivere, lavorare e investire dall’altra, basandosi sui principi di solidarietà, sussidiarietà e sostenibilità».

Tra le grandi infrastrutture viarie, insieme al completamento dei lavori della tangenziale di Tirano e quelli della bretella di Sondrio e della Trivulzia a Samolaco, il documento propone come azione strategica la risoluzione dell’uscita sulla 38 a Berbenno e il raccordo con l’eventuale nuova Statale e lo studio di fattibilità per la connessione con le grandi dorsali continentali, ovvero i tunnel di cui si parla da tempo. Ma anche la ricerca di un accordo con il Canton Grigioni per la facilitazione delle accessibilità transfrontaliere dallo Spluga e da Livigno.

Particolarmente ampio il capitolo ferroviario, vero grande nodo irrisolto per i collegamenti sostenibili tra la Valtellina e Milano. Il documento contempla lo studio di fattibilità per il raddoppio della linea ferroviaria Colico/Lecco e Colico/Tirano, il potenziamento e il miglioramento delle linee ferroviarie Milano-Tirano e Colico-Chiavenna per migliorare la qualità e l’affidabilità del servizio e ridurre i tempi di percorrenza e lo studio di pre-fattibilità del prolungamento della ferrovia Milano-Tirano fino a Bormio.

Ma strategico per l’amministrazione provinciale è anche il potenziamento e il miglioramento del trasporto pubblico locale per ridurre i problemi di congestione stradale e migliorare la mobilità nel suo complesso. Senza dimenticare che collegamenti sono anche quelli legati alle infrastrutture digitali, indispensabili se il territorio vuole diventare attrattivo per coloro che possono lavorare a distanza, i cosiddetto nomadi digitali, e non soltanto. Per questo palazzo Muzio punta sul progetto denominato smart valley capace di superare il digital divide che ancora rende inaccessibile alla rete tanta parte del territorio valtellinese. Elemento indispensabile anche in ottica turistica, comparto per il quale la Provincia si propone con il ruolo di coordinatore attraverso l’Apf Valtellina che ha già cominciato a muovere i primi importanti passi.

Monica Bortolotti

© RIPRODUZIONE RISERVATA