Strada per campo de Boi: tutto fermo, anche la natura

Il tempo passa, la vicenda non si sblocca e la natura sembra piangere senza alcun intervento di manutenzione

Piante spezzate. Sentieri scomparsi. Ipotesi di strade tracciate qua e là senza riguardi per il bosco. In attesa che l’annosa vicenda della strada per campo de Boi si sblocchi, la condizione dell’area verde sopra la chiesetta della Rovinata rasenta il drammatico. La natura sembra piangere, indebolita dall’inesorabile scorrere del tempo, da temporali sempre più forti e frequenti per via del cambiamento climatico e da una diatriba che finora ha bloccato qualunque possibile intervento di manutenzione.

Dallo scorso luglio nulla si muove per la realizzazione della nuova strada agrosilvopastorale verso il vecchio nucleo agricolo di campo de Boi. Una vicenda intricata apertasi nel lontano 2014 quando i proprietari delle case di Campo de Boi e i residenti nella frazione di Neguggio avevano iniziato a discutere sull’utilizzo della strada, di proprietà privata, che dalla località Rovinata di Germanedo sale verso Campo de Boi.

Preso atto dell’impossibilità di trovare un accordo, nel 2017 è nata l’idea di creare un secondo tracciato che parte da Falghera, raggiunge il ponte della Tenaglia e poi prosegue fino a Campo de Boi lungo l’attuale sentiero per circa 2,6 chilometri. Per procedere è stato necessario trovare un accordo tra tutti i proprietari, circa trenta, i quali hanno anche costituito un consorzio. Dopodiché, servivano le autorizzazioni da parte degli uffici tecnici competenti, ottenute tra agosto 2020 e fine luglio 2021. Ci è voluto un altro anno per vedere partire i lavori nel primo tratto mentre in città infuriavano le polemiche tra cittadini e in consiglio comunale.

Da un lato, i contrari, secondo cui il progetto rappresentava solo un inutile scempio di un bosco così amato dai lecchesi. Scempio, peraltro, considerato inutile proprio perché c’è già una seconda strada. Dall’altro lato, i promotori, per i quali l’infrastruttura era necessaria al fine di raggiungere diversi obbiettivi: impedire l’abbandono di Campo de boi, consentendo un agevole accesso al vecchio borgo tanto ai proprietari, molti dei quali anziani, quanto ai mezzi di soccorso; favorire una migliore manutenzione del bosco, oggi ritenuta quasi impossibile per la difficoltà nel trasportare a valle la legna.

A luglio 2023 un proprietario terriero aveva presentato un esposto contro il tracciato della nuova strada in corso di realizzazione. Nel dettaglio, l’accusa era che i 750 metri già costruiti non solo sconfinassero nei suoi terreni ma non seguissero neanche il percorso autorizzato dall’amministrazione. Un passaggio che, di fatto, ha cristallizzato la situazione, lasciando la natura nelle sue lacrime in attesa che qualcuno sblocchi quest’intricata matassa. Nel mentre, poco più a nord, anche il vecchio collegio della Madonnina, di proprietà privata e oggi abbandonato al degrado, aspetta una rinascita.

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