Stop ai nomadi, a Calolziocorte
i privati mettono blocchi di cemento

Dopo un mese di continui arrivi e sgomberi a suon di ordinanze, gli industriali della zona hanno unito le forze e hanno fatto da sè. In accordo con l’amministrazione comunale, all’accesso dei due parcheggi che si trovano davanti all’azienda Rosa Catene, sono stati posizionati ostacoli in modo da permettere il passaggio delle auto ma non quello di camper o roulotte

Pacchia finita anche in via San Rocco per i nomadi che scelgono Calolzio come tappa del loro girovagare. Dopo un mese di continui arrivi e sgomberi a suon di ordinanze, gli industriali della zona hanno unito le forze e hanno fatto da sè. In accordo con l’amministrazione comunale, all’accesso dei due parcheggi che si trovano davanti all’azienda Rosa Catene, sono stati posizionati blocchi di cemento. Gli ostacoli sono stati collocati verso in modo da permettere il passaggio delle auto ma non quello di camper o roulotte. In questo modo, gli industriali della via San Rocco sperano di risolvere in maniera radicale i problemi causati dalla presenza sempre più frequente dei nomadi che, dopo essere stati sloggiati dal lungo lago in zona Lavello, avevano eletto la via che porta alla piattaforma ecologica quale zona prediletta per i loro stazionamenti.

«Prima di intervenire - spiega Giuseppe Rosa, titolare dell’omonima azienda - ci siamo confrontati con gli amministratori. Abbiamo parlato della questione. Insieme, abbiamo deciso di installare questi blocchi quale prima soluzione. Poi, in una seconda fase, vedremo di realizzare un paio di portali all’ingresso dei parcheggi in modo da impedire l’accesso a mezzi che non siano automobili». Tuttavia, temendo che tale scelta possa spingere i nomadi a stazionare all’esterno dei parcheggi, lungo la strada, gli industriali stanno già pensando a qualcosa di più complesso.

«La soluzione ideale - anticipa Rosa - sarebbe quella di installare una sbarra automatica all’ingresso della via. Ci sono però da risolvere problematiche di tipo tecnico che, per il momento, le aziende contattate non sanno come affrontare». Come già fatto lungo via De Gasperi, dove uno dei due parcheggi verso la zona del Pascolo era stato chiuso grazie all’intervento degli industriali, anche in via San Rocco, i privati intervengono direttamente, riuscendo così ad accelerare i tempi di attuazione della soluzione prescelta.

«Siamo stati costretti a farlo spiega Rosa, che ha affronterà la spesa insieme ai titolari di Mollificio Adda, Locatelli, Rada, Ediltorre e altre aziende più piccole - perché dalla metà dello scorso mese è ormai un continuo andirivieni. Ogni volta siamo costretti a chiamare la polizia locale che, tuttavia, può solo emettere l’ordinanza di sgombero. Con il risultato che dopo pochi giorni i nomadi ritornano. Abbiamo deciso di collocare i blocchi perché ogni volta che arrivano lasciano sporco e non sono certo un bello spettacolo per i clienti che vengono in azienda. Inoltre, più di un’azienda della zona ha registrato un’incursione nella propria proprietà, chi per l’acqua, chi per i cartoni.Qualcuno che abita qui ha anche riferito di sparizioni di oche e galline, forse finite arrostite».

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