Stop ai matrimoni al castello di Rossino

A seguito di una divergenza fra i proprietari, l’amministrazione comunale di Calolzio ha sospeso le cerimonie nella storica dimora. Lisa Lozio, tra i proprietari: «Sono certa sia uno stop temporaneo. L’intenzione è quella di andare avanti»

Stop ai matrimoni nel castello di Rossino. L’amministrazione comunale del sindaco Marco Ghezzi ha infatti rescisso il contratto di comodato d’uso gratuito per la celebrazione di matrimoni civili sottoscritto nel 2021.

Una rinuncia a cui il Comune di Calolziocorte ha dovuto fare fronte a malincuore nel momento in cui uno dei due proprietari (Nicolas Nils Angelo Dozio, ndr.) ha fatto presente di non essere mai stato messo al corrente di tale consuetudine. A fronte di tale rimostranza, gli amministratori, che avevano «operatore nella convinzione che la stessa (Lisa Monica Lozio, altra proprietaria, ndr.) agisse quale rappresentante dell’intera proprietà», è stata costretta a constatare che essere più presenti le condizioni atte a garantire la necessaria collaborazione tra la proprietà e l’ente».

La scelta di rescindere il contratto è stata di conseguenza pressoché obbligata. La collaborazione con i privati andava avanti dal 2015. Risale infatti al marzo di quell’anno la delibera di giunta del sindaco Cesare Valsecchi che, in aggiunta alla sala del consiglio, metteva a disposizione anche un ulteriore ambiente adeguato per la celebrazione dei matrimoni civili. In particolare il prestigioso Castello di Rossino, luogo di riconosciuto pregio storico, artistico e culturale che garantiva al Comune «una sede di maggiore prestigio per le celebrazioni dei matrimoni». Una scelta lungimirante, premiata da molte coppie, parecchie delle quali straniere o comunque non residenti sul territorio comunale.

Per questo e per i numerosi eventi di vario genere svolti nel corso degli anni, nel 2021, l’amministrazione comunale aveva premiato la famiglia Lozio con il premio San Martino. In quell’occasione, la stessa Lisa Lozio spiegava come il castello fosse ormai diventato una location di eventi internazionali scelta da danarose famiglie americane, scandinave, russe e francesi che godevano della splendida vista sul lago. «L’attività - spiegava la Lozio - è cominciata un po’ in sordina per far fronte alle ingenti spese che una struttura di questo tipo richiede e che va continuamente manutenuta e restaurata. Poi, la cosa ha preso piede e si è sviluppata».

Ora, purtroppo, lo stop. Che riguarda però soltanto i matrimoni. E che, comunque, potrebbe essere solo temporaneo. Lo fa intuire lo stesso sindaco Ghezzi. «Sicuramente, è un peccato. Da parte nostra, il prossimo anno, se ci saranno le condizioni (vale a dire se entrambi i proprietari saranno d’accordo, ndr.) il contratto sarà nuovamente riproposto». «Lo rifaremo sicuramente - assicura da parte sua la Lozio. - Personalmente non ho ancora ricevuto nulla da parte dell’amministrazione comunale. Per questo, preferirei che non si parlasse di questa interruzione che sarà certamente solo temporanea. Questa notizia rischia di danneggiare l’attività spaventando i possibili clienti dal momento che noi intendiamo andare avanti».

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