Cronaca / Lecco città
Giovedì 04 Maggio 2017
Stipendio medio di 1.415 euro
Lecco è all’ottavo posto in Italia
Consulenti del lavoro, una ricerca ha analizzatole retribuzioni medie: «È un indice della salute delle imprese»
C’è anche la provincia di Lecco nella top ten degli stipendi medi migliori d’Italia.
Con una retribuzione di netta media per lavoratore dipendente pari a 1.415 euro Lecco è all’ottavo posto in Italia nella classifica elaborata dall’Osservatorio statistico dei Consulenti del lavoro per il 2016 all’interno della seconda edizione del rapporto “Le dinamiche del mercato del lavoro nelle province italiane”, presentato a Napoli durante la giornata di chiusura del 9° congresso nazionale di categoria.
Nei primi dieci posti Lecco è davanti a Sondrio (1.41. euro) e Milano (1.409 euro). Il primo posto va a Bolzano (1.476 euro), seguita da Varese (1.471), Monza e Brianza (1.456), Como (1.449), Verbano Cuso Ossola (1.434), Bologna (1.424) e Lodi (1.423). Sono queste le province con la media più alta rispetto a quella nazionale (1.315 euro). Fanalino di coda nazionale è Ascoli, con 925 euro.
Per Giulio Corno, presidente dell’Ordine provinciale dei consulenti del lavoro e della consulta regionale di categoria, il dato lecchese va letto «in un quadro di tenuta delle aziende in provincia di Lecco». Per Corno dunque a Lecco le aziende richiedono personale più qualificato e sono quindi disposte a pagare stipendi più alti, migliorando così la media complessiva.
«Guardando alla nostra area, dai dati - afferma Corno - vediamo che sull’asse Varese, Como, Lecco e Monza si concentrano gli stipendi medi più alti a conferma di un’area che rappresenta un centro importante delle attività imprenditoriali, con capacità delle aziende di corrispondere livelli retributivi più alti della media. Ciò va letto come segnale di buona tenuta delle imprese e anche come capacità imprenditoriale nel far crescere i dipendenti».
E visto che ad aiutare (a volte anche sensibilmente) il reddito non è solo lo stipendio ma anche il welfare aziendale, Corno annuncia che i consulenti del lavoro stanno promuovendo incontri con i sindacati per sensibilizzare imprese e lavoratori sul valore del welfare aziendale.
Se ne parlerà anche in un convegno che i professionisti stanno organizzando a Lecco per luglio.
«In proposito - aggiunge Corno - c’è un duplice problema culturale: da un lato c’è la difficoltà del datore di lavoro nel capire che si possono fidelizzare i lavoratori riconoscendo trattamenti con agevolazioni economiche su servizi, formazione e altro. Da parte dei dipendenti il problema è far capire che ad esempio un bonus economico che va a sostegno della retta dell’asilo nido sarà per la famiglia un minor costo anche se non entra nello stipendio».
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