Cronaca / Lecco città
Giovedì 21 Gennaio 2016
Spunta il partito
del grande cantone
Lario e Brianza
Como vuole Lecco che non disdegna l’unione. Sull’altra sponda fronte comune, ma qui in ordine sparso. Mauro Piazza: «La Provincia dovrebbe muoversi, invece latita»
Como guarda a Lecco : mai senza di voi.I consiglieri regionali dell’altro ramo del lago, compatti, al di là del colore politico, non gradiscono il cantone dell’Insubria. così com’è disegnato.
Nel matrimonio con Varese, la sponda comasca perde i pezzi con un’ampia porzione strappata da Sondrio, e con l’Erbese accasato con il cantone Brianza formato da Lecco e Monza.Il Lario diviso in tre: una proposta respinta al mittente. Como ritrova il senso di un’ unione inscindibile con il ramo manzoniano del lago nella comune vocazione turistica da tutelare e da promuovere. Troppi interessi e una storia in comune da difendere.
Se Como piange e organizza una resistenza comune con un progetto chiaro, Lecco, in questo primo scenario degli enti di area vasta che prenderanno il posto delle Province in dissoluzione entro fine anno, si muove ancora in ordine sparso. Conseguenza del fatto che l’integrità del suo territorio, almeno sulla carta, al momento non fa presagire il temuto “spezzatino” che invece strapazza il Comasco?
«L’asse Lecco-Como è storico e consolidato - osserva il consigliere regionale del Pd, Raffaele Straniero-. A unirci l’elemento importantissimo del lago e anche la montagna. Un eventuale accorpamento dei territori di Lecco, Como e Monza darebbe vita a un’area vasta certamente più omogenea. Ma se alziamo lo sguardo a considerare l’intero territorio regionale c’è anche Varese di cui tenere conto. E le cose si complicano un po’». Straniero comunque confida nel fatto che siamo alle prime battute: «Ci saranno tavoli di confronto e di ascolto sul territorio dove maturare un progetto di assetto territoriale che metta insieme fino dove è possibile delle ragioni di tutti».
Una serenità per niente condivisa da Mauro Piazza, consigliere regionale di Ncd, che al contrario denuncia il ritardo di Lecco nel mettere a punto un’idea chiara del suo futuro: «Serve un tavolo istituzionale che solo la Provincia può presiedere, per sollecitare le forze economiche e sociali del territorio a confrontarsi e a produrre un’idea coerente e comune. Peccato che la Provincia sia latitante da mesi. Anche se possiamo contare sul fatto che a presiedere i tavoli di interlocuzione con i territori c’è il sottosegretario Daniele Nava, sensibile agli interessi del Lecchese, urge un lavoro politico locale di coordinamento per gestire un processo che altrimenti potrebbe prendere strade indesiderate. Bergamo e Brescia non rischiano niente, per noi niente è scontato». Piazza caldeggia, in accordo con il sottosegretario comasco di Forza Italia Alessandro Fermi, il disegno di area vasta che accorpa Lecco, Como e Monza, «l’unico a tenere insieme il turismo, il manifatturiero e quel polo della conoscenza,con il Cnr e l’università in un potente mix. Un mix coerente, il cantone del Lario e della Brianza, in cui il brand di maggiore richiamo è quello del lago di Como».
Non prende partito Antonello Formenti, consigliere regionale della Lega, e non per ignavia precisa: «Qualsiasi cosa dica oggi potrebbe essere smentita da un confronto con i territori: è quella la sede per una sintesi. Lecco con Como? È corretto. Ma Lecco, Como e Varese? Non so. Bisogna analizzare tutti gli aspetti. La mia valutazione si baserà su questo principio: la difesa e l’unità del territorio»
© RIPRODUZIONE RISERVATA