
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 21 Marzo 2017
Sporco e odori insopportabili
«Una soluzione al più presto»
Cosio: a Regoledo in via lungo Adda i residenti denunciano una situazione di degrado.
Odori insopportabili, sporcizia e presenza di eternit. Un situazione che pesa sul vicinato di via lungo Adda a Regoledo da due anni e per la quale i residenti chiedono «finalmente» che venga adottata una soluzione. «Purtroppo Comune e Asl si passano la palla sulle competenze e nessuno al momento ha fatto nulla di concreto - dice Noel Novi - i miei genitori hanno seri problemi di salute e la convivenza con la sporcizia e i forti odori a due passi da casa, dove c’è un pollaio mal tenuto e un appezzamento degradato, si fa ogni giorno più difficile».
Il comune di Cosio Valtellino è a conoscenza della situazione. «E conosciamo il proprietario del terreno in questione - afferma il sindaco Alan Vaninetti - siamo già intervenuti chiedendogli di mettere mano a questo luogo degradato. Purtroppo si tratta di una delle tante situazioni tipiche della convivenza fra area urbanizzata e campagna, spesso ci troviamo di fronte a stalle fra le case o recinti con animali che si affacciano sulle vie. In ogni caso ci premuniremo ulteriormente di recepire questa segnalazioni».
Prima della quale c’è stato un esposto all’Asl e al Comune che risale a un anno fa sottoscritto dai residenti della zona contro «odori molesti, problematiche igieniche, presenza di lastra di eternit». Nell’esposto i cittadini si lamentavano, così come fanno ancora oggi, della vicinanza con il terreno cui è annesso un pollaio nei pressi delle abitazioni.
«In particolare nelle giornate più calde, senza vento, la situazione diviene insostenibile e talvolta resa intollerabile anche dalla presenza di insetti molesti. Non di rado ci vediamo costretti a chiudere le nostre case evitando di aerare per evitare che gli odori si propaghino all’interno dei locali» evidenziano i cittadini che denunciano una situazione patita in un contesto residenziale con «una nutrita presenza di bambini e anziani e persone in precarie condizioni di salute».
Da qui il nuovo appello a Comune e Asl ad intervenire. Al primo esposto seguì la risposta dell’Asl che a sua volta invitava il sindaco «autorità sanitaria competente in materia di igiene dell’abitato, a emettere idoneo provvedimento affinché l’area confinante sia mantenuta in condizioni tali da evitare pericoli per l’igiene e l’incolumità pubblica». L’Asl indicava quindi un elenco di soluzioni da prendere come l’eliminazione delle erbacce, l’allontanamento dei rifiuti e il loro smaltimento «compresa la bombola di gas e la lastra in cemento- amianto. Che il pollaio sia pulito frequentemente, le deiezioni eliminate, l’erba tagliata e gli avanzi dell’orticoltura siano accumulati lontani dalle abitazioni». L’Asl infine precisava che i ricoveri per animali per esigenze familiari in zone abitateprevedono «un numero di capi fino a 10 e una distanza dalle abitazioni di terzi di 15 metri».
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