Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 27 Luglio 2015
Spari contro il figlio
Oggi dal giudice
dirà la sua verità
Roberto Foietta verrà interrogato in carcere
Stazionarie le condizioni del ventunenne ferito
al culmine di una lite a Lovero in casa del padre
Questa mattina Roberto Foietta sarà interrogato dal gip del tribunale di Sondrio, Barbara Licitra. Davanti al giudicedovrà spiegare cosa è accaduto venerdì sera e perché ha sparato tre colpi di pistola, ferendolo ad una gamba e all’addome, al suo secondogenito Carlo, di 21 anni.
Spari nella notte
Secondo quanto accertato dai militari intervenuti sul posto, la sparatoria sarebbe avvenuta al culmine di una lite scoppiata nell’abitazione dell’uomo in via al Ponte a Lovero. Da quella assurda serata dopo una lite degenerata in una tragedia sfiorata,Roberto Foietta, nato nel ‘57, si trova nel carcere di via Caimi a Sondrio, dove è stato rinchiuso con l’accusa di tentato omicidio dopo i primi accertamenti fatti dai carabinieri della Compagnia di Tirano e del Reparto operativo di Sondrio. I militari venerdì sera avevano raggiunto la zona, isolata dove l’abitazione è immersa fra i meleti, dopo che erano stati allertati per gli spari. Nell’attesa che parli Roberto Foietta, perito elettrico molto stimato, che aveva ricoperto ruoli di responsabilità alla cartiera di Tirano prima di trasferirsi all’estero dopo la chiusura dell’azienda tiranese, e che racconti la sua verità, parlano vicini di casa e amici del bar.
Il ritratto che emerge è quello di una persona per bene. Stesso giudizio per il figlio Carlo. Due brave persone che poi diventano protagoniste di un attimo di follia, inspiegabile per tutti.
Vicini sconvolti
«Noi venerdì sera non abbiamo sentito nulla, né gli spari né le sirene dei carabinieri e delle autoambulanze perché fra la nostra casa e quella di Foietta c’è di mezzo la vallata dei Saiento che attutisce i rumori - afferma una vicina -. Con Roberto ci sono rapporti di buon vicinato. Veniva qua e si chiacchierava del più e del meno. Nei giorni scorsi era venuto a cercare mio marito perché aveva le talpe nel giardino e voleva un consiglio su come debellarle. Viveva da solo nell’abitazione. È vicina alla nostra, ma cambia il paese: in mezzo c’è il confine fra Nova e Lovero. Carlo vive a Madonna di Tirano, ma era spesso a casa del padre: aveva portato a casa sua anche Billy, il cagnolino che Roberto prima teneva in giardino. Lui non si è mai lamentato dei figli, anzi recentemente ci aveva detto che voleva sistemare parte della casa per l’altro figlio, Marco. La pistola l’aveva comperata dopo aver subito un furto l’anno scorso: gli avevano rubato un orologio».
I vicini non si danno un spiegazione per quanto accaduto. «Speriamo solo di vederli al più presto ancora insieme e che quanto accaduto resti solo un brutto ricordo. Roberto è un grande professionista nel campo elettrico e Carlo, che lavora in un’azienda di Lovero, ne ha seguito le orme (ed anche i suoi datori di lavoro sono molto contenti di lui, nda). Roberto nei giorni scorsi era salito nel baita in località Ronchetti sopra l’abitato, era tranquillo e sereno». Su quanto fossero buoni i rapporti fra padre e figlio c’è anche la testimonianza di un conoscente: «Lo scorso inverno Roberto era impegnato in un torneo di scopa d’assi in un bar di Grosio e Carlo gli ha fatto l’arbitro. Due persone tranquille e per bene, chissà come sarà mai successo».
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