Sospensione della pneumologia semi-intensiva del Mandic, l’Inrca: «Salvaguardato il pronto soccorso»

La sospensione dei letti di semi-intensiva pneumologica è la miglior soluzione possibile stante la carenza di infermieri. È quanto sostiene Riccardo Luzi, direttore sanitario dell’Inrca, a cui fa capo il reparto inserito all’interno dell’ospedale Mandic di Merate.

«Il 13 giugno - spiega - abbiamo preso atto di una situazione di carenza infermieristica estremamente seria. Non si tratta di poche assenze, bensì di 6 infermieri di un organico complessivo di 18 per la sede Inrca di Merate. A fronte di tale situazione si è cercato di limitare al massimo la riduzione di posti letto procedendo ad una rimodulazione temporanea del setting assistenziale».

La scelta è stata fatta per «garantire, in modo particolare al pronto soccorso, il maggior numero di posti letto per acuti nel periodo estivo». Così si è stabilito «di ridurre temporaneamente solo di due il numero di posti letto complessivi disponibili, portando la dotazione del presidio Inrca di Merate da 22 a 20 posti letto» ma sacrificando la semi-intensiva. Una scelta diversa sarebbe stata «molto più impattante e critica, a danno in primis dei cittadini oltre che del pronto soccorso».

Neppure l’ipotesi di ovviare alla carenza di personale con un trasferimento più o meno coatto da Casatenovo è stata esclusa ma «l’ipotesi ventilata di disporre con ordine di servizio il trasferimento di operatori dal presidio Inrca di Casatenovo a quello di Merate, oltre che conseguenze sul presidio di Casatenovo in termini di taglio di posti letto, avrebbe comportato con tutta probabilità ulteriori dimissioni di personale infermieristico, come già avvenuto di recente».

Il direttore sanitario precisa che la chiusura è temporanea. Ciononostante non sa fornire una data di riapertura. «Tutto dipende da quando riusciremo a trovare il personale necessario per riattivare i posti letto. C’è scarsità di infermieri, specie in Lombardia. Abbiamo avviato tutte le procedure ma non sappiamo quanto ci vorrà».

E sottolinea che riguardo «alle necessità di particolari esperienze specialistiche di cui sono dotati i medici Inrca da parte di particolari tipologie di pazienti (come per i pazienti affetti da Sindrome di Duchenne), possono essere rese disponibili anche ad altri reparti del Mandic, in un’ottica di stretta collaborazione».

Infine, rammenta che la mission principale di un istituto come l’Inrca è « la cura su pazienti anziani. Attività assistenziale su altre categorie di pazienti non è certo vietata. La priorità dell’istituto resta però la popolazione in età avanzata».

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