Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 06 Gennaio 2016
Sorpresi e multati con gli sci in Val di Lei: perdono pure il ricorso
Dal giudice di pace: respinta la loro linea difensiva. Sanzionati perché in fuoripista lungo il Canalone. Il sindaco: «Hanno ignorato il divieto, vanno puniti».
Dal “Canalone” chiuso non si scende e per chi non rispetta il cartello la multa è giusta. Anche se si tratta di sciatori esperti e addirittura di maestri di sci. Lo conferma la sentenza del Giudice di pace di Sondrio, che ha respinto il ricorso formulato da alcuni appassionati di fuoripista milanesi.
Questi turisti erano stati sanzionati dalla Polizia di Stato per non avere rispettato il divieto segnalato da Ski Area. La vicenda risale al dicembre del 2013, quello delle nevicate più abbondanti degli ultimi anni, ma la decisione è stata assunta il mese scorso.
All’ora di pranzo del 14 dicembre, un istruttore del Cai e un maestro di sci, con al seguito alcuni allievi (ignari della situazione), hanno deciso di scendere dal celebre itinerario sciistico nonostante la presenza di cartelli che indicavano la chiusura del tracciato. Alla base della decisioni di Ski area c’erano state le condizioni della neve, considerate pericolose sia per gli sciatori, sia per eventuali soccorritori chiamati a intervenire. La persona multata ha chiesto di annullare la sanzione perché «c’era stata una valutazione professionale delle condizioni del Canalone, degli oggettivi pericoli e delle capacità dei quattro allievi e si era scelto di intraprendere l’itinerario da un accesso posto a una quota inferiore, privo di segnaletica». Un provvedimento ritenuto dai milanesi illegittimo, «perché il gestore non è legittimato a chiudere il Canalone», che come noto non è una pista, ma un itinerario sciistico.
Alla base della richiesta formulata dai milanesi non c’era tanto una questione economica, visto che sul verbale la cifra era di soli cinquanta euro, ma di principio.
Il Comune di Madesimo si è costituito in giudizio per chiedere la conferma del provvedimento e la vicenda ha visto impegnata anche la Polizia locale.«Se c’è scritto che un itinerario è chiuso, vuol dire che non si può scendere da lì – commenta il sindaco Franco Masanti -. Possibile che ci sia sempre qualcuno che pretende di saperne di più? Non pensano ai rischi che corrono e che dovrebbero affrontare eventuali soccorritori? Per queste persone ci vorrebbero 50mila euro di multa, non 50. Sembra che rispettare le regole sia un optional, come abbiamo osservato a Capodanno con il divieto di botti. Le ordinanze erano chiare, ma molti non sono stati in grado di capirle e abbiamo sentito com’è andata».
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