Economia / Sondrio e cintura
Sabato 06 Ottobre 2018
Sondrio, sull’idroelettrico la mossa di Sertori: «Tavolo per la Valle»
L’assessore regionale ha rivolto alle società la proposta di discutere di concessioni e rinnovi. «Perché la situazione attuale non va bene a nessuno».
«La mancata emanazione delle linee guida, in materia di energia, ha consentito ai concessionari di continuare a gestire gli impianti idroelettrici e a produrre rendita, senza alcun vantaggio per i territori di Valtellina e Valchiavenna e gli altri lombardi che subiscono la presenza ingombrante di tralicci e invasi. E, se si arrivasse a gare per la gestione, i proventi, già ridotti dal decreto Monti, verrebbero distribuiti sull’intero territorio nazionale». Lo ha affermato ieri l’assessore regionale con delega agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, il valtellinese Massimo Sertori, intervenendo a Sondrio al convegno promosso da Cgil e Cisl sull’importante tema delle concessioni idroelettriche.
«La provincia di Sondrio - ha sottolineato Sertori - produce il 12-13% dell’energia idroelettrica di tutta Italia. La volontà politica è quella di costituire un Tavolo di confronto per affrontare, in modo serio, un tema tanto delicato come quello del settore idroelettrico, e dare finalmente una svolta all’attuale situazione di complessità e provvisorietà legislativa che, al momento, non permette una programmazione del lavoro e dei piani di investimento».
L’assessore regionale, inoltre, ha voluto portare al convegno la situazione delle province autonome di Trento, Bolzano e Aosta che «grazie alle loro prerogative statutarie hanno potuto adottare speciali normative che ha loro consentito di raggiungere un assetto proprietario sia delle acque demaniali, sia degli impianti idroelettrici».
Le aziende presenti hanno dato disponibilità ad aprire il confronto, segnalando però la complessità delle questioni in questo settore. «Siamo pronti per una nuova alleanza con il territorio - ha dichiarato l’ad di A2A Valerio Camerano -, pronti a sederci a questo tavolo, sapendo che deve tenere conto di molti elementi, dai valori economici alla sicurezza, dalla tecnologia agli equilibri ambientali».
Paolo Tartaglia di Enel Green Power ha accolto con favore la proposta, sottolineando che «dal punto di vista normativo c’è bisogno di certezze su quali saranno le regole, perché soltanto così abbiamo la possibilità di programmare investimenti e sviluppo».
Secondo Marco Stangalino di Edison si potrebbe pensare a un percorso in due fasi: «Ci sarà bisogno di qualche anno per definire una legislazione e le procedure di gara, nel frattempo si può lavorare per trovare una soluzione condivisa, perché noi siamo in difficoltà per questa situazione di incertezza e il territorio non si può permettere di aspettare ancora».
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