
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 06 Aprile 2017
Sondrio, studenti dell’Agrario al lavoro nei campi: i prodotti al mercato
Sono stati centotrenta i ragazzi che si sono presi cura dei terreni avuti in comodato d’uso. Da maggio il banco per la vendita al venerdì e al sabato.
Una scuola che sposa la tradizione, declinandola nella didattica e la trasforma in occasione per mettere in pratica quello che si studia in classe. Questa la filosofia della prima “Giornata di primavera” che ha avuto come protagonisti ieri dalle 8 alle 16 gli studenti delle classi terze e quarte dell’istituto tecnico agrario del convitto Piazzi di Sondrio (Itas).
Centotrenta ragazzi e ragazze di sette classi suddivisi in tre squadre si sono presi cura, sotto la guida dei docenti e del dirigente scolastico Raimondo Antonazzo, di alcuni terreni che per tre anni hanno in comodato d’uso gratuito, coordinati da Mirco Bertolini, ex-studente dell’Itas, ora collaboratore e responsabile dell’azienda agricola, insieme agli insegnanti Mario Rumo, Mattia Tavarilli, Lucia Pantaleo, Giuseppe Pezzuto, Elena Rossatti, Gigi Guzzo, Matteo Travaini e Matteo De Pedrazzi.
Una prima squadra ha lavorato in un vigneto «dove hanno messo a dimora le barbatelle» spiega il preside, mentre in un terreno, la cui cura è stata affidata alla scuola «dalla famiglia Bertini sono stati piantati patate, ribes e alberi da frutto». Infine il terzo gruppo, «che ha ripulito per prepararlo alla semina di patate e mais un appezzamento concessoci in comodato d’uso gratuito dal Comune», nel quale oltre al taglio d’erba e di alberi in cattive, sono stati recuperati diversi rifiuti: reti metalliche di un letto, vecchi mobili, ferraglie, resti di lavori edili e altro ancora.
«Indubbiamente una bella giornata, durante la quale gli studenti, con cui mi complimento, hanno lavorato instancabilmente con grande impegno» il bilancio di Antonazzo di questa prima edizione, che proseguirà negli anni.
La “Giornata di primavera” è nata ispirandosi all’antica tradizione valtellinese di portare i bambini a “chiamare l’erba” «per onorare il risveglio di una stagione che, fin dai tempi dei nostri avi, per cultura e soprattutto per bisogno, era sinonimo di lavoro e preparazione di un percorso che avrebbe portato cibo in tavola alle famiglie» aggiunge Cinzia Fascendini, referente dei progetti.
Esattamente lo stesso percorso della scuola: «Questi lavori sono strettamente legati all’azienda agricola che abbiamo creato lo scorso anno all’interno dell’istituto - puntualizza Antonazzo -. Dal mese di maggio i nostri alunni saranno presenti il venerdì in piazza Cavour con una bancarella al mercato dei prodotti a chilometro zero, mentre ogni sabato al mercato cittadino, dove venderanno i “frutti” di questo lavoro».
Con l’apertura dell’azienda agricola, l’istituto ha avuto la possibilità di usufruire del comodato d’uso gratuito di questi terreni e vigneti, «dove i nostri studenti, già dai primi mesi dell’anno scolastico, hanno fatto esperienza sul “campo”» conclude Fascendini.
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