Sondrio: «Spaccio e risse, a piazzale Bertacchi regna il degrado»

La chiusura del noto bar di piazzale Bertacchi, più volte teatro di risse e violenze, «non ha risolto i problemi di questa zona, che sono tanti». A sostenerlo è un giovane padre di famiglia, che vive in un appartamento che si affaccia proprio sulla piazza antistante la stazione.

«Ho scelto di venire a vivere qui con la mia compagna e nostro figlio poco più di un anno fa - racconta -, ma da quando siamo qui ho visto veramente di tutto: chi spaccia, chi si prende a pugni, risse e bicchieri rotti il mattino. Spesso, soprattutto il sabato sera, non si riesce a dormire a causa dei rumori e della musica forte. È una zona trascurata».

Sia le sere in cui è a casa, sia quelle in cui rientra dal lavoro, l’uomo ha spesso assistito a cessioni di sostanze stupefacenti. «Se mi affaccio al balcone della mia camera da letto, la sera posso vedere chiaramente chi spaccia in bicicletta, in monopattino o anche a piedi. Sono ragazzini giovani, soprattutto nordafricani, ma non solo. E non mancano anche le ragazze. Ancor più grave è che lo spaccio avvenga a volte anche davanti a bambini».

Mentre chiacchieriamo con il residente di piazzale Bertacchi, che vuole rimanere anonimo per evitare ritorsioni, ci tiene a precisare che quanto ci racconta non ha alcun connotato razzista. Il suo accento e la sua pelle dicono anche in lui un’origine straniera. «Ma io vivo e lavoro per bene - ci dice -. Eppure, non posso lasciare che mio figlio scenda a giocare da solo, oppure che la mia compagna faccia una passeggiata da sola con il cane la sera. È troppo pericoloso». Obiettiamo al giovane uomo che quello che ci racconta non può passare inosservato alle forze dell’ordine. «Non mancano di passare e qualche volta intervengono - assicura -. Ma il giro che fanno le pattuglie della polizia è sempre lo stesso e chi sta facendo qualcosa di illegale non è stupido e si nasconde al momento giusto».

Di giorno la situazione è completamente diversa. Ma quando, dopo le 19, cominciano ad abbassarsi le serrande dei negozi, «tutto cambia e spesso c’è da avere paura - sostiene il nostro testimone -. Io stesso, se torno a casa attorno alla mezzanotte, finito il lavoro, lascio la macchina e ho paura di percorrere a piedi un breve tratto fino a casa».

Paura di chi o di cosa? Oltre che di chi spaccia, il residente di piazzale Bertacchi racconta che «c’è da temere quando dal bar si scatenano le risse, che poi spesso si spostano in piazza. C’è gente che si insegue a destra e a sinistra e non si capisce nemmeno il perché». A volte, invece, le liti si accendono anche con gli stessi residenti della zona, esasperati per il volume della musica. «In tanti, anche tra i miei coinquilini - racconta l’uomo -, si lamentano che la notte non riescono a dormire, soprattutto d’estate, quando si lasciano le finestre aperte per il caldo. La musica a palla fino alle 2 del mattino è insopportabile. Ora, però, con la chiusura del bar almeno quella non si sente più». Ma fino a notte fonda c’è movimento «nella zona del distributore automatico, un vero e proprio ritrovo, che per qualcuno diventa anche luogo in cui rifugiarsi a dormire». Poi non manca chi, anche con il bar chiuso, esagera con l’alcol anche in altre zone del piazzale. «A volte la mia compagna, a casa da sola, mi manda dei video e mi dice di essere preoccupata», racconta il residente, che lamenta anche i frequenti scherzi al citofono e la grande quantità di immondizia che si trova in giro soprattutto la domenica mattina.

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