Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 07 Novembre 2018
Sondrio, nuova sala e nuovi progetti
«Il biliardo entrerà a scuola»
Il taglio del nastro: stecche all’opera sui due tavoli de “La Dolce vita”. «Niente fumo e niente vizi... questo vuol essere un ambiente familiare».
Una nuova sala “felliniana” di biliardo in via Paribelli nel capoluogo. L’aggettivo “felliniana” l’ha ereditato dal luogo dove è stata attrezzata, annessa al bar La Dolce vita di Elisa Moretti e Alfio Lamperti. L’apertura è del 31 ottobre scorso e già le stecche appassionate sono all’opera sui due tavoli Hartes approntati. «L’idea mi è venuta a seguito della passione che coltivo da sempre per il biliardo – ha spiegato Lamperti – e allora ci siamo detti “apriramo una sala qui a Sondrio”. Una volta ce n’erano diverse nella nostra cittadina, ma si sono tutte azzerate, vediamo se abbiamo lanciato una buona iniziativa».
Una buona idea, ha sottolineato Luigi Mura: «La sala è bella e credo che il giocatore si trovi a suo agio qua dentro. È dedicata solo al biliardo e basta; non ha distrazioni e comunque noi siamo qua per raccogliere tutti i suggerimenti che i frequentatori dovessero man mano avanzare. Organizzeremo chiaramente gare orientate a loro, sotto le feste poi c’è proliferazione. Successivamente proveremo ad organizzare qualcosa di valenza più ampia, anche se, per il resto della Lombardia, Sondrio si trova ai confini della realtà. Il progetto biliardo pensiamo di introdurlo anche nelle scuole, veicolato dalla Fibis scuola, per creare delle new-entries per questo sport e fornirgli un ricambio. La Fibis manderebbe un docente federale all’istituto, ci sarebbero delle ore dedicate per creare appassionati».
«Questa è la seconda sala che apro – ha rincarato Alfio Lamperti – dopo quella di Berbenno. Prima ancora, a dire il vero, anche Colico, quando la Valtellina, in percentuale, era la società più tesserata in Italia (chiaramente in rapporto alla popolazione) con quasi 500 tesserati». «Potremmo pensare – riprende Luigi Mura - anche a un Csb (centro sportivo biliardo) qui a Sondrio (c’è già quello di Talamona), potremmo…potremmo: tempo al tempo». Spezza ancora una lancia a favore del biliardo Alfio Lamperti: «Il messaggio che vorremmo veicolare, specie tra i giovani, è che il papà può frequentare la sala col giovane figlio per trasmettergli la passione, perché dobbiamo sfatare l’immaginario comune che pensa a una sala come un ambiente invaso dal fumo e dal vizio, magari con le macchinette mangiasoldi. Niente di tutto questo, ma un ambiente familiare, bar-gelateria per un momento di svago e sala biliardo annessa dedicata dove poter condurre i propri figli per giocare/imparare a giocare assieme». «Eventualmente – ha poi concluso Luigi Mura – potremmo anche organizzare delle sedute di “avvicinamento” alla stecca, che io terrei a titolo completamente gratuito, col solo costo orario di utilizzo dell’attrezzatura». Sul “verde” ci vogliono fantasia, concentrazione, geometrie, come pure cantava Branduardi ne “Il giocatore di biliardo”; «per ogni geometria, tic-tac, ci vuole fantasia»; tutte doti che per un giovane sono un buon veicolo di crescita.
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