
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 04 Settembre 2017
Sondrio, musica e colori nel parco cittadino
Concluso uno scatenato Hollow Music Park che ha coinvolto nel ballo tanti giovani. Penalizzato dalla pioggia del sabato, il festival ha comunque raccolto consensi - Misure rafforzate per la sicurezza.
Una festa proposta da giovani per altri giovani. Questo doveva essere Hollow Music Park, festival andato in scena il pomeriggio e la sera di sabato e di ieri, e i propositi non sono stati disattesi. L’affluenza non è stata quella sperata al parco Bartesaghi, ma le cause non sono da imputarsi all’organizzazione, che da mesi ha lavorato per offrire complessivamente quasi venti ore di musica con artisti internazionali.
Nulla è stato lasciato al caso all’evento che è stato chiamato Hollow Music Park - letteralmente “parco musicale cavo” - per fare riferimento alla conformazione dell’area in cui è stato collocato il palco e accolti i partecipanti. A partire dall’allestimento degli spazi, con la delimitazione di un perimetro protetto all’interno del parco, la realizzazione dei servizi di ristoro e per l’igiene personale. Significativo anche il cordone di sicurezza, assicurato da professionisti del settore e implementato dopo l’innalzamento dell’allerta per possibili atti terroristici sul territorio nazionale.
Sabato pomeriggio la pioggia e il freddo, nonostante il migliaio di biglietti che erano stati acquistati in prevendita, l’afflusso di giovani intenzionati a far festa è stato molto lento.
Circa trecento ingressi sono poi stati acquistati direttamente alle casse e, durante la serata, erano quasi in 1.300 i giovani - per lo più adolescenti - a ballare sotto il palco. Ad animarlo, tra gli altri Entics, che in primavera ha pubblicato l’album “Purple Haze”, e Mondo Marcio. Sabato sera ha poi suonato anche Marnik, forse il più noto tra gli ospiti, reduce dal Tomorrowland e noto per aver realizzato diverse basi per i successi di Rovazzi.
Ieri pomeriggio è toccato a Lennymendy aprire il pomeriggio poi arricchito dalla Holi Colour Powders, un lancio di bustine di colore atossiche e non dannose per la pelle sotto la cui polvere i giovani si sono scatenati ancora di più nel ballo. E poi, in serata, c’è stato spazio per Dj Matrix, autore dell’intramontabile “La tipica ragazza italiana” e della più recente “Baila come el Papu”, proposta dagli Autogol.
«Per noi questi due giorni sono andati bene, siamo felici del risultato - ha commentato a festival ancora in corso Matteo Ambrosini, uno dei principali organizzatori dell’evento assieme a Thomas Laffranchi e Andrea Terzaghi -. Certo, speravamo in qualche presenza in più, ma ieri (sabato, ndr) il maltempo non ci ha aiutati. Perché, se fosse stata una giornata come quella di oggi, ci sarebbe state centinaia di presenza in più. Per fortuna le condizioni meteo sono poi migliorate e questo è positivo perché la festa dei colori è pensata proprio per queste condizioni».
Soddisfatti i volti dei presenti, che sabato notte hanno ballato fino alle 2 e ieri fino alla mezzanotte. Forse potranno sperare di partecipare ad un evento simile il prossimo anno. «Fino ad allora non se ne parla - ci ha confidato Matteo -. L’organizzazione è impegnativa e ci sono tanti ragazzi che collaborano, ma perché non riproporre un evento simile?».
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