Sondrio in marcia verso la D:
«Ancora presto per fare nomi»

Mentre proseguono i playoff d’Eccellenza, che completeranno il quadro delle squadre lombarde (e non solo) partecipanti alla prossima serie D e daranno un quadro più chiaro di quelli che potranno essere gli avversari e il girone del Sondrio, i dirigenti biancazzurri iniziano a muoversi dietro le quinte per allestire ancora una volta una squadra competitiva e che non si limiti al ruolo di comparsa.

È ancora presto per parlare di nomi, ma sia il presidente Michele Rigamonti, sia il ds Christian Salvadori monitorano la situazione, pronti ad affondare il colpo. «Presto avremo un quadro generale della situazione e cercheremo insieme al presidente, di capire la collocazione che ci possiamo dare - ha spiegato Salvadori -. D’altronde nel calcio la programmazione ti porta sempre ad avere un obiettivo che ti crei prima in testa e poi sulla carta e difficilmente, se le cose vengono fatte come si deve, si distanziano molto da ciò che hai immaginato e pensato». Il lavoro dei massimi dirigenti del Sondrio in questi ultimi mesi e stagioni non è stato solo volto a costruire una rosa competitiva e ottenere ottimi risultati sul campo, ma anche a cercare di coinvolgere l’intera valle nelle sorti e nelle vicende biancazzurre e a portare una certa mentalità e modalità di vivere e fare calcio.

«Anche da questo punto di vista - ha proseguito il ds Salvadori - siamo a buon punto visti i risultati e non parlo delle vittorie dei campionati. Vedere una Castellina gremita come mai si era vista direi che è il segno più tangibile in tal senso. Vedere tanti ragazzini, tanti bambini così eccitati partecipare con trasporto ed entusiasmo è stato davvero fantastico. Il calcio si fa per la gioia dei bambini: è troppo bello vederli esultare dopo un gol. La gente si è riconosciuta in questa formidabile squadra capace non solo di vincere ma di regalare per larghi tratti, anche un calcio d’altre categorie. C’è stato un attaccamento forte, che sinceramente non mi aspettavo ma che sono orgoglioso di certificare. Moltissimi hanno capito che la professionalità è un modus operandi, uno status che ogni individuo ha o non ha dentro di sé. Non dipende dal luogo o dalla categoria, ma dal proprio dna. Siamo per tanti un modello da seguire e questo è assolutamente un altro presupposto per continuare sulla strada tracciata».

Una strada che sta raccogliendo consensi a livello locale ed è stata notata anche fuori provincia: «Qui insieme a Michele Rigamonti abbiamo potuto realizzare questo “percorso netto” con due campionati vinti in due anni per la prima volta nella storia del Sondrio, grazie alla programmazione, alla competenza, e all’inclusività che solo l’ampiezza di vedute e il riconoscimento della parola meritocrazia ha potuto svilupparsi e generarsi in tutto ciò. Nulla si ottiene per caso. Vincere è sempre un evento straordinario. D’altra parte in un campionato di 18 o 20 squadre ne vince solo una sul campo - ha concluso Salvadori -. Continuiamo a ricevere attestati di stima da ogni parte e questo a distanza di tre settimane fa ancora un enorme piacere. Il calcio si sa, ad ogni latitudine e longitudine, è uno spot incredibile per intere comunità ed in questo caso per un’intera valle. E questo non va mai dimenticato».

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