Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 15 Marzo 2019
Sondrio, lutto per la morte di suor Giovanna: «Era vivace e solare»
Si era occupata per anni dell’oratorio della Beata Vergine con il fratello don Silverio.
In tanti la ricorderanno, nel quartiere di viale Milano, accanto al fratello don Silverio, parroco della Beata Vergine del Rosario fino al 2010.
Suor Giovanna Antida Raschetti gli era stata accanto, a più riprese, fino al 2006. Felice di occuparsi dell’oratorio, della catechesi ai bambini, di curare la liturgia e il decoro della chiesa. Lo scorso mercoledì 6 marzo è venuta a mancare, dopo una corsa in ospedale per un improvviso aggravarsi del male che l’aveva colpita. Si trovava, già dal 2013, a Clusone (provincia di Bergamo), ospite della casa di riposo delle Figlie di Maria Ausiliatrice, l’istituto di cui faceva parte.
Nata a Sirta, frazione di Forcola, l’8 giugno 1941, suor Giovanna Antida era la seconda dei sette figli di Lino e Maria Mottalini, dopo il primogenito don Silverio, che compirà ottant’anni il prossimo 28 aprile. Durante gli anni successivi alla guerra, caratterizzati da ristrettezze economiche per la numerosa famiglia, fu un valido aiuto per la madre casalinga, occupandosi delle faccende domestiche e dei fratelli più piccoli. Frequentava la parrocchia e le iniziative dell’Azione Cattolica, arrivando a maturare il desiderio di consacrarsi al Signore.
Dopo un avvicinamento alle suore guanelliane della Divina Provvidenza, scelse però di seguire il carisma delle Figlie di Maria Ausiliatrice e il 31 gennaio 1963 raggiunse la casa di Triuggio, dove fu ammessa al postulato e dove fu preparata per conseguire la licenza di avviamento professionale. Passò poi a Contra di Missaglia per il periodo di noviziato, al termine del quale emise la sua prima professione religiosa il 6 agosto 1965. Fu a Lecco per l’anno di juniorato e poi, dal 1966 al 1973, fu mandata con il compito di cuciniera prima nella comunità di via Timavo a Milano, poi a Sondrio.
Dal 1973 al 1982, suor Giovanna Antida fu nuovamente a Triuggio per riposarsi e curarsi, a causa della cagionevole salute che cominciava a dare segni di fragilità. Ripresasi, fu attiva a Cesano Maderno, ancora a Triuggio e poi ancora a Sondrio, accanto al fratello don Silverio e alla madre Maria, che assistette fino alla morte avvenuta nel 2002. Nel 2006, infine, lasciò la parrocchia del Rosario per l’ultimo incarico a Tirano, quindi nel 2013 si trasferì a Clusone.
«Il cammino della croce - riflette suor Maria Teresa Cocco, ispettrice per la Lombardia delle Figlie di Maria Ausiliatrice - non fu risparmiato a suor Antida, ma anche in questo percorso ella seppe manifestare la sua anima contemplativa che si riempiva di stupore e di gioia davanti a ogni creatura bella e buona e ad ogni evento di festa e di speranza. Nei suoi racconti ritornava spesso la bellezza dell’ambiente naturale in cui era nata e la semplicità, la fede e l’affetto della sua meravigliosa famiglia. Le consorelle la ricordano vivace, con tanta voglia di vivere e, quando stava bene, solare come le sue montagne valtellinesi nei giorni di cielo limpido e trasparente».
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