Sondrio, crisi dentro la città
Fuga dei negozi alla Piastra

Una gioielleria ha chiuso; la vetrina di un vecchio negozio d'abbigliamento è ormai coperta da fogli di giornale; su un'altra vetrina di un negozio di articoli d'igiene personale e profumi compaiono i cartelli "Affittasi"; e la vecchia e storica edicola ha lasciato il posto alle pompe funebri

SONDRIO - Una gioielleria ha chiuso; la vetrina di un vecchio negozio d'abbigliamento è ormai coperta da fogli di giornale; su un'altra vetrina di un negozio di articoli d'igiene personale e profumi compaiono i cartelli "Affittasi"; e la vecchia e storica edicola ha lasciato il posto alle pompe funebri.

Continua e ormai contagia anche i quartieri della città la fuga dei negozi. Intere periferie che si stanno spopolando dei servizi ai cittadin e alle famiglie del posto. Anche il centro commerciale La Piastra risente, dunque, della crisi che colpisce anche altre zone cittadine, ma mentre nel centro almeno durante il giorno le vie sono animate dal passaggio di molte persone specie al piano superiore del centro commerciale si respira un'aria quasi di desolazione e la vivacità del passato è purtroppo solo un lontano ricordo.

Resistono, proprio al piano superiore del centro commerciale del quartiere sud-ovest della città, un panificio, un bar, un negozio di ortofrutta, uno che vende latticini e un negozio d'abbigliamento: la metà degli esercizi è dunque ancora in attività, ma la crisi si fa indubbiamente sentire anche su di loro: «I negozi qui - ha sottolineato un'imprenditrice - hanno chiuso a causa della crisi ed è per questo che c'è meno gente in giro. Non credo che noi de La Piastra siamo particolarmente penalizzati dal fatto che molte attività siano cessate. Anche in altre zone della città chiudono i negozi e anche in altre zone della città gira meno gente quindi non credo che in questo senso La Piastra sia diversa dalle altre parti di Sondrio».

In questo contesto di chiusure, una sorta di "mosca bianca" è rappresentata da un fast food di recente apertura che tenta la fortuna dopo che nei mesi scorsi una simile attività a carattere culinario aveva aperto i battenti salvo poi chiudere nel giro di poche settimane. Se al piano superiore del centro commerciale si registra per lunghe parti della giornata un silenzio quasi irreale, al piano inferiore c'è una maggiore vitalità dovuta però a presenze che non sempre lasciano tranquilli.

«Il bar gestito dai cinesi e il centro per le scommesse - ha sottolineato Giorgio, sondriese, alle prese con gli scaffali per fare la spesa insieme alla moglie - sono sempre pieni di gente. Il problema, però, è che spesso ragazzi e ragazze sono ubriachi e, fuori dal locale, succede di tutto, fanno chiasso e disturbano. Specie nelle ore serali, personalmente non sono molto tranquillo a passare a piedi lì davanti. Non è mai successo nulla, ma visto quello che si legge sui giornali può bastare anche uno sguardo al momento sbagliare per far scoppiare un parapiglia».

I ragazzi, dunque, passerebbero molto tempo al bar o al centro scommesse: colpa anche di una reale mancanza di alternative: «Fino a qualche anno fa - ha proseguito Giorgio - c'era un campo da calcio dove venivano organizzati anche tornei in primavera ed estate. Era bello sia per chi giocava sia per tutto il quartiere, visto che alle partite assistevano molte persone. Ora, purtroppo, il campo non c'è più e ai ragazzi del quartiere non rimane che andare nei bar».

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