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Sabato 09 Marzo 2013
Sondalo, il sindaca Grassi spiega
"Scosso, ma fiducia nella giustizia"
Si esprime così il sindaco di Sondalo, Luigi Grassi, in seguito alla comunicazione del rinvio a giudizio per abuso d'ufficio al pari dei sindaci di Tirano,Pietro Del Simone, e di Sondalo, Valentino Togni
Sondalo - «Sono scosso, perché ero convinto che, per quanto mi riguarda, ci sarebbe stato un non luogo a procedere. Mi sembra che gli elementi siano abbastanza chiari riguardo alla posizione mia e del Comune di Sondalo, ciononostante sono molto fiducioso nella giustizia. Ci sarà nel processo la possibilità di chiarire definitivamente tutto».
Si esprime così il sindaco di Sondalo, Luigi Grassi, in seguito alla comunicazione del rinvio a giudizio per abuso d'ufficio al pari dei sindaci di Tirano,Pietro Del Simone, e di Sondalo, Valentino Togni.
«Mi si contesta il reato di abuso d'ufficio, quando da sempre il sottoscritto, la mia famiglia e la mia maggioranza non hanno avuto né hanno azioni della Tcvvv» tiene a dire.
«Allo stesso modo per definire il ruolo del Comune di controllore, in tempi non sospetti abbiamo deciso di vendere le azioni e di ritirare il nostro rappresentante della società. Inoltre abbiamo invitato con atti e comunicati stampa, nel momento in cui era arrivata la sentenza della sospensiva dell'aumento delle tariffe, la Tcvv a sospendere l'aumento in attesa della sentenza definitiva. Abbiamo chiesto anche le dimissioni del consiglio di amministrazione della società. Credo che la posizione di Sondalo sia sotto gli occhi di tutti e questo risulterà chiaro a processo».
L'asta per la vendita delle 37mila azioni del Comune (pari al 2,84 per cento) è andata deserta. Bisognerà indire una nuova asta, ma «mi pare che non ci siano le condizioni per venderle perché il mercato non si muove in questo senso - prosegue il sindaco -. Attenderemo la sentenza del Consiglio di Stato per capire come muoverci».«Mi auguro che, dopo la sentenza, possa essere definita la questione annosa della convenzione che ha generato questo contenzioso. La convenzione siglata da chi mi ha preceduto, seppure in buona fede, è lacunosa, mette nelle condizioni i sindaci di aumentare le tariffe senza avere a disposizione elementi di assoluta confutabilità. Non da ultimo, dopo la sentenza del Tar in cui veniva contestata alla delibera della conferenza dei sindaci la carenza motivazionale per l'aumento, ci siamo dotati del parere di un revisore di conti».
Grassi prosegue dicendo che non gli sembra giusto che un Comune debba tutte le volte incaricare esperti per valutare un aumento tariffario. «Ci dovrebbero essere degli elementi più precisi in tal senso nella nuova convenzione o nella futura gara se il teleriscaldamento dovesse essere definito un servizio pubblico locale - conclude -. Quando abbiamo ricevuto l'elaborato del revisore dei conti, non lo abbiamo allegato alla delibera in modo del tutto asettico, ma anzi abbiamo chiesto ulteriori chiarimenti. In definitiva ritengo che la posizione mia e della mia amministrazione sia di assoluta trasparenza».
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